poche ore fa vi dicevo che gli ultimi giorni del mese sono difficili per me.
ed è vero.
non mentivo nemmeno sul fatto che questo mio correre da atleta "serio" non sarebbe altrettanto naturale in un contesto più favorevole, almeno col mio carattere.
infatti, tra una pasta scondita, una sigaretta ed un piatto di fagioli, questa notte c'è scappato il mio record personale "ufficiale" (rilevato col redivivo garmin 205).
è un bel tempo, per un amatore quarantenne, soprattutto se si considera che sono partito a freddo, senza fretta, per poi chiudere l'ultimo chilometro in poco più di 4 minuti.
d'istinto avrei desiderato sbatterlo in faccia a chi mi costringe a questa vita da carcerato a risparmio, proponendomi in alternativa corsi da elicotterista piuttosto che improbabili attività commerciali che a me non interessano, ma poi mi sono accorto che senza questi signori non ci sarebbe stata alcuna corsa, né stanotte, né quelle migliaia di notti che l'hanno preceduta.
la morale cattolica ci insegna che l'odio è una cosa negativa mentre l'amore è il bene per definizione: all'alba del mio quarantesimo compleanno sono convinto che sia una cazzata enorme.
entrambi i sentimenti ci possono avvelenare come salvare da vari tipi di morte.
io,questa notte, ero più vivo che mai.
mi piacerebbe convincervi a fare qualcosa di "inutile", senza vergognarvi di essere scarsi e assaporando ogni piccolo passo avanti, ignorando la ragione che vi urla di lasciar perdere ché non fa per voi... quando ho iniziato a correre ero un grassone che guardava alla distanza di un chilometro come oggi a quella della maratona: sono sempre lo stesso, ma ho passato dei bei momenti.
potete anche non credermi, ma se allora non mi fosse sembrato così sciocco, iniziare a correre, nemmeno ci avrei pensato.
insomma... diffidate del concetto di "condizione ideale" per fare le cose: è una maledetta bugia che ci fa vivere nell'attesa di ciò che non esiste.
poi fate come volete, ma mi girava di dirvelo.
;)