domenica 31 gennaio 2010

100. che stavamo dicendo? (XLII)

http://motosalitevintage.blogspot.com/2009/10/prima-serie.html

cesare, un altro vecchio compagno di corse.
qualche anno prima di questa foto fece un quarto posto nel "motomondiale" 250,
ma provate a chiedergli come si trovò a correre in salita con la 888 racing .... ahhahhahahh
leggendaria fu la sua suzuki titan 500 (molto rimaneggiata ed al tempo stesso essenziale), con la quale si espresse ai massimi livelli fino alla soglia degli anni 90.

giovedì 28 gennaio 2010

99. che stavamo dicendo? (XLI)

ovvero dottor jekyll e orsacchiotto hyde.
;)))


http://www.thebikergene.com/scooters/piaggio-mp3-the-hooligan-scooter/

... e ancora la menano col virtuale contrapposto alla realtà.
il fatto è che c'è un sacco di gente che è virtuale per natura, qualsiasi cosa faccia e a prescindere dai risultati.
qua cominciamo ad essere un bel pot-pourri di conoscenze reali, virtuali, profonde e superficiali; in ordine e combinazione molto sparsi.
non vedo l'ora di leggere apnea e orsacchiotto insieme!
ahahhahahah


lunedì 25 gennaio 2010

98. che stavamo dicendo? (XL)

http://www.movieplayer.it/gallery/34882/la-locandina-di-mi-manda-picone/


hanno bannato il put da motoblog.
motivo: ha osato commentare negativamente (senza insultare) questo articolo...


... che seguiva quest'altro


comun denominatore dei post è oggettivamente l'autore, le valutazioni soggettive le lascio a voi che leggete.
l'autore, dicevo: al secolo stefano marzola.
una firma per cui mi hanno bannato tre nick all'istante senza che avessi scritto un solo insulto.
fossi guido meda mi offenderei.
fossi il povero caroselli... non posso pensarci.
chi ti manda, stefanino?

ps- scrivere a gianluca valsecchi il mio numero di cellulare non ha prodotto, ad oggi, alcun tipo di comunicazione.

pps- come potrete immaginare, sono stati cancellati molti commenti di altre persone: se volessero esprimersi a riguardo ne sarei ovviamente lieto.
qua non si cancella niente: ognuno scolpisce sé stesso e si espone al giudizio del tempo e di chi legge (se google vorrà).

;)

domenica 17 gennaio 2010

97. ricordi d'infanzia, riflessioni di mezz'età.

http://auto.howstuffworks.com/1981-yamaha-1100-midnight-special.htm
http://rjmatteis.com/motorcycle/

questo milleccento ha il cardano.
per come sono fatto, oggi, potrebbe essere la mia alternativa al t-max.
trent'anni fa c'era un tizio che possedeva sempre le moto "più" del momento; le posteggiava fuori da uno sporting club dove passavo interminabili ore aspettando che il papi finisse di giocare a tennis.
una delle prime, se non la prima, che ebbi modo di rimirare a lungo fu questa.
me lo sono domandato, qualche volta, quanto abbiano influito su ciò che feci con le moto negli anni a seguire, queste lunghe contemplazioni, queste precoci riflessioni sul possesso e la pratica delle cose, l'essere, l'avere ed il fare per dimostrare qualcosa... che forse non c'è.
ma all'epoca i dubbi erano ancora di là da venire: questa moto era un autentico totem.
sapete che faccio ora?
linko questo post al tizio di cui sopra, ho visto che è su feisbuc: chissà che non abbia qualcosa da aggiungere.
;)

domenica 10 gennaio 2010

96. che stavamo dicendo? (XXXIX)

foto http://santangelomax.blogspot.com/

certe volte guardo alla mia vita come ad un secondo tentativo.
sono già morto, come tutti.
sapendo come finirà, questa volta proverò a non farmi fregare.

venerdì 8 gennaio 2010

95. john lavritti

questa fu la terza moto di john lavritti, quando lui ed io avevamo 20 anni.
mi ricordo il giorno che la comprammo, e dico comprammo perché fui io a telefonare a oscar bonera da una cabina nei pressi della villa reale di monza.
si trattava di venirsi a recuperare l'rd 350 che john aveva acquistato da lui un paio di settimane prima... e che ora giaceva assai malconcia nel posteggio di un ristorante.
impiegammo più tempo a trovare una delle scarpe di john che a concludere l'operazione recupero&permuta: quella sera lavritti tornò a casa col contrattino della sua "vera prima moto", e pochi giorni dopo cominciammo a divertirci sul serio.
già, perché fino a quel momento il mio compagno di avventure si era dovuto un po' arrangiare:
mai salito su una moto, si incuriosì vedendomi così innamorato dei miei catorci e si ritrovò ben presto a contrastare lo scarso freno in ritorno del mono scoppiato che c'era sul mio cbx 750.
indovinate quale fu la prima moto che guidò...
infatti, battesimo delle due ruote su una scassatissima honda settemmezzo, senza passare nemmeno per il ciao.
nel frattempo io stavo covando per diventare un pilota, vincevo le mie sfide domenicali sul penice contro "quelli bravi" e passavo al cbr 600 '90 per metterlo rapidamente ko, ahimè.
il bello di lavritti è che lui se ne sbatteva di tutte le mie cose da pilota, delle corse in tv e di motosprint al mercoledì. ma non perdeva mai l'occasione di guidare una moto o anche solo di farci il passeggero.
puro zen, a tratti anche un po' pericoloso, ma fonte di momenti e di esperienze straordinarie.
tutto il contrario di quell'esercito di minchioni che si incontravano la domenica, fermi fuori dai "templi del motociclismo" a banfare con due dita di gomma vergine per lato.
tanto per farvi capire il soggetto:
io tentai di fargli prendere una nsr 125 come prima moto ma purtroppo suo padre, bancario e automobilista, ritenne più logico l'acquisto di una cilindrata più versatile ed affidabile...
per questo una domenica ci trovammo per delle stradine tortuose sul confine italo-svizzero, le stesse dove da bambino guidavo il 350 four di mio padre; john sull'rd ed io sul cbr.
l'idea era quella di "insegnare", stando un po' avanti e un po' dietro, costringendolo a fare i conti con dei percorsi dove o guidi o guidi, nessuno spazio per l'azzardo e l'approssimazione.
risultato? a fine giornata, scendendo da una ripida stradina tutta buche, terra e aghi di pino... il vostro put si trovò ad accumulare ritardo e a tirare come un cignale anche parecchio più a valle, su un tratto molto tecnico e veloce dove cominciava pure a piovere.
lo trovai a bordo strada, felice come una pasqua che ributtava zolle di terra dove, carambolando, le aveva estirpate. danni alla moto pressoché nulli; quel che si dice un'esperienza costruttiva, pensai.
non abbastanza, per un approccio così "puro": passare il campioncino che due mesi prima ti ha insegnato dove stanno le marce, in discesa, staccando sugli aghi di pino e andandotene, per lui non era assolutamente motivo di apprensione... se non era caduto si poteva provare un po' più forte.
fantastico, però quando lo vidi sul tdr mi sentii più rilassato.

ieri l'ho beccato su feisbuc,
il tdr l'ha stecchito ma lui è ancora in giro, dice che forse passerà...

lunedì 4 gennaio 2010

94. kawa 500 mach III

http://www.ozebook.com/kawa_az2.htm

"Ricordo, giusto 40 anni fa, inverno 1969, eravamo, mio padre e io a Genova, zona della foce, con un nutrito numero di appassionati motociclisti venuti da molte parti dell’italia, tutti rigorosamente con moto made in England: BSA, Triumph, Norton, qualche Laverda, Guzzi. Abbo, importatore Kawa, presentava la sua “belva” a due tempi: biancha, con le strisce blu sul serbatoio…un rumore che, a chi era abituato, come noi, ai 4T, sembrava provenire direttamente dagli inferi, tanto era stridulo, malefico…poi…la partenza…un rettilineo mangiato in pochi secondi…in quel momento capimmo, tutti, che un’epoca era finita, e un’altro sole era spuntato, da levante."
- maxbad da motoblog