mi sono imbattuto quasi per caso nel tuo blog e devo dire che - da persona che segue il motociclismo da sempre - trovo diverse delle tue riflessioni piuttosto sensate. Certo esprimi la tua visione con parole forti a volte, ma credo che stimoli in questo modo delle riflessioni il cui responso può fare davvero paura. Ho vissuto il motomondiale dall'interno nei primi anni 2000, lavorando come 'ufficio stampa' per un team Italiano. Ho spiato da dentro quel mondo e molte cose non mi sono piaciute. Oggi, credo, il quadro generale non può che essere peggiorato.
Non ti critico per quello che scrivi, anzi. Personalmente, quel 23/10 del 2011 mi sono detto: non guarderò mai più una gara di MOTOGP. Poi il tempo ha ammorbidito la mia posizione. Sono tornato a sedermi su quel divano, per poi tornare a riflettere pesantemente sui morti celebri e su quelli anonimi per esempio in occasione dell'incidente di Antonelli (che peraltro io seguendo il motociclismo da sempre, conoscevo bene). Come Alessio Perilli ad Assen nel 2004, come Giovanni Olivieri a Magione nel 2008 (campione del trofeo Malossi l'anno prima), come una sfilza di altri poveracci morti, amputati o paralitici a seguito di incidenti in pista. C'è molta, troppa retorica nei discorsi del Dr. Costa che pure - l'ho conosciuto - è una persona dotata di una grande sensibilità (pure troppa). C'ero, a Monza, il giorno in cui finì - praticamente - la carriera di Doriano Romboni dopo una toccata con Slight e una gamba impigliata nel cerchio. Il giorno dopo la morte di Paquay, investito sul rettilineo nel 98 (dinamica identica a quella di Antonelli). Il giorno in cui Neukirchner si disintegrò il femore in un assurdo incidente alla prima curva. E anche ad Imola, il giorno in cui nel primo test dopo quell'incidente, si frantumò due vertebre rischiando la paralisi (praticamente quell'uomo è un CRASH TEST DUMMY). Scrissi a Motosprint dopo l'incidente in partenza a Monza, che pubblicò la mia lettera e una risposta di Flammini in persona. Insomma, per dirla tutta, amo le corse - sono affascinato dalla loro insana follia - ma amo la vita, la sicurezza e le cose fatte bene. Un ossimoro, nel mondo delle corse, per l'appunto.
Per questo trovo un profondo significato in alcuni tuoi interventi. Molto crudo ma sacrosanto quello sulla prima foto di Lascorz in maglietta Alpinestars. Anche a me le patatine San Carlo hanno stufato. Non mi stanco mai di ripeterlo. Ho praticato per anni il karting anche a livello agonistico, oggi mi godo la pura passione per questo sport correndo quando posso e passando delle gran belle giornate in compagnia di mio padre, non più giovanissimo. Un carrellino appendice attaccato ad una Fiat Punto del 96. Basso profilo, anonimato: un'assoluta goduria. Il karting ci permette di stare insieme un pò, oggi che ognuno ha la sua vita, ed è molto più bello oggi di quando mi confrontavo con ragazzini ignoranti come capre ma strapieni di soldi. Loro e i loro padri evasori fiscali.
Tutto questo per mandarti queste due righe. Un raccontino, che ho buttato giù in pochi minuti, all'indomani dell'incidente di Romboni a Latina. Dimmi che ne pensi. Perchè noi non siamo come loro, giusto? :)
Un saluto
@Ruotina
Non siamo come loro.
Immaginiamo macchine da Videopoker truccate. Che rombano nel box, riflettendo la luce del sole invernale. Il cielo è terso, e i giocatori siedono sulla poltroncina imbottita di similpelle rossa. Questi uomini evocano miti del passato e alimentano i sogni dei bambini. Uno di loro indossa dei Rayban e si ferma di fronte alla richiesta di un bambino. Si china e fa una foto con lui, la scatta il papà. Firma un poster sul quale spunta, tra i marchi di un numero imprecisato di aziende, una foto di lui seduto in poltroncina con le dita sui pulsanti. Con l’altra mano fa il pollice su. Oggi sono tutti qui per ricordare un vecchio amico. Eroe del Videopoker a motore. Le sue tracce si sono perse qualche anno fa. C’è chi dice si goda le vincite in Sudamerica a ritmo di Samba innaffiando le sue notti a Mojito. Chi conosce i suoi, sa che il Videopoker uccide, ogni tanto, e non si perde in fantasticherie. C’è una giocata in palio, di quelle grosse – beneficienza si dice. Nel nome del grande giocatore sparito nel nulla due anni fa.
Faranno del bene ancora una volta, alla faccia di chi gli vuole male. Il pubblico è arrivato. Le macchinette da gioco sono calde. Il cielo è terso e il pubblico sta impazzendo per le evoluzioni sulla pulsantiera dei propri idoli. La cosa brutta è che la gente ci critica. Non capisce cosa significhi per noi, sedersi su quella poltroncina e inserire la moneta. Oggi qui i ragazzi sono felici. Quale malattia. Quale ludopatia: lo abbiamo scritto dappertutto che il gioco fa male solo se si esagera. Chi non fa parte del gioco non può capire fino in fondo e a noi non interessa la sua comprensione. Oggi ci interessa solo di questi bambini in festa con i loro papà e delle foto memorabili che scatteranno alle nostre rombanti macchinette multicolore parcheggiate sotto ai tendoni. Dei soldi che raccoglieremo per l’ospedale dei poveretti.
Non paragonate per favore la nostra sana passione a quella dei motociclisti. Quelli sono i malati, signori. Spero solo che mai e poi mai il nostro governo arrivi a legalizzare la barbara pratica che oggi ha lasciato tre bambine senza il loro papà. Scomparso in una gara motociclistica. Che Dio li perdoni.
questo era l'amore che circondava simoncelli in vita.
quanto al modo in cui è morto...
... credo, anzi spero, che quella manovra venga sviscerata, bandita ed esorcizzata in tutti i famigerati corsi di guida "sicura".
quel giorno è morto il 58, ma se fosse toccato a valentino rossi, di morire a causa dell'ennesima cazzata del QI più tatuato di sempre, o magari di finire su una sedia...
chi sarebbe, oggi, marco simoncelli?
svegliatevi, fanciulli, non fatemelo invidiare davvero 'sto poveraccio.
dopo questi ultimi dieci giorni senza caldaia, come premio per non aver mai creato un problema o ritardato un pagamento dal 2006 a oggi, ho deciso che è venuto il momento di provarci. le uniche speranze di riuscirci vengono dalla rete, vista la mia condizione di eremita de facto. e infatti credo che questa risposta ad un'amica fotografi appieno la situazione:
dai, mal che vada avremo dimostrato agli schiavi-fanciulli che con 1200 € VERI al mese si può vivere benissimo... per strada o in galera. quindi, grazie comunque a tutti voi. ;)
in fondo è normale che gli schiavetti a motore rateizzato mi diano del "bipolare", ormai che alternativa avrebbero?
tra finanziamento, vincolo assicurativo, cazzate inculcate ai figlioletti e tutto il resto, mica possono accettare che qualcuno gli sbatta in faccia la verità.
meglio fare finta che il problema sia rossi, o mediaset, o qualunque altra cosa si trovi di volta in volta sulla punta dell'iceberg.
e infatti loro se ne stanno belli sommersi, a sgomitare inveendo contro chi sta in cima.
tanto tempo ce n'è, prima o poi arriverà anche il loro momento.
ahahahah
e allora sì che il motociclismo tornerà ad essere la meraviglia che è sempre stato!
che film era?
ahahahahahah
meglio vanna marchi o i gonzi che le telefonavano?
opinabile, certo; cionondimeno, se all'epoca ci fossero stati dei cialtroni che l'avessero contestata col malcelato intento di farle le scarpe,
oggi potremmo dire "nulla di nuovo sotto al sole", riflettendo su guido meda e i vari topastri di fogna che sgomitano online.
pare che guido meda mi omaggerà del suo libro, malgrado non sia passato molto tempo dall'ultima volta che gli ho detto qualcosa tipo "mi fai tra lo schifo e la pena", mentre il fantastico post a cui fa riferimento boaschiavetto74 potete leggerlo
questi schiavetti si tramandavano l'interesse morboso per una cosa assai cretina, in fondo, e sempre più anacronistica: il motociclismo sportivo.
un giorno un ragazzino di questo villaggio fu punito,
perché non voleva accettare che la moto fosse per lui solo un "hobby", come usava dire suo padre, e anche perché non voleva credere che "di agostini ne nasce uno ogni cento anni".
fu così che il ragazzino trascorse molti anni lontano dal villaggio, provando a diventare un "campione" in sport via via sempre meno costosi... ma le regole erano sempre le stesse, solo gli abiti erano di volta in volta più laceri; cenciosi, ma costosi il giusto, per mantenere quell'equilibrio che aveva conosciuto nel villaggio dei motociclisti: lavorare, guardare, comprare, emulare nel poco tempo rimasto.
finché non arrivò il web.
sul web trovò tutte le conferme che le sue esperienze non erano state fortuite:
la gente non è stupida, solo detesta chi le impedisce di raccontarsi frottole.
rossi, meda, berlusconi...
gli schiavetti più in salute li adorano,
quelli più nevrotici li vorrebbero sostituire
con altri meno vincenti, magari morti o forse persino con loro stessi! ahahah
ma guai a chi gli tocca le loro catene al collo.
tutto ciò che io scrivo scaturisce dalla punizione, dal fallimento motociclistico di uno dei 7/8 miliardi di individui che siamo sul pianeta. in realtà vi invidio tutti, cari schiavetti miei.
divertitevi, oggi che è domenica, coi vostri bei rottami.
intanto perché fin da piccolissimo mi bombardarono il cervello dicendomi che era una cosa fighissima per gente fighissima.
e non intendo solo in casa, per volontà degli adulti che mi stavano vicino; ovunque mi voltassi - forse anche perché ormai sensibilizzato a dovere - ritrovavo quel messaggio.
dalla tv agli accessori scolastici (cartelle, astucci, quaderni e tutto quanto), ma soprattutto per strada, quando uscivo e persino quando non lo facevo: ricordo come se fosse ieri, a due passi dalla scuola elementare delle monache, una combriccola di personaggi che potevano tranquillamente essere gli ispiratori del fumetto "joe bar".
solo che nel fumetto non ci sono i rumori e gli odori... e quelli ti si conficcano in posti da cui poi non se ne vanno più.
nel frattempo, volenti o nolenti, e come fanno i migliori addestratori di cani da guerra, questa stramaledetta moto me la fecero agognare per quasi tutta l'infanzia, senza lasciarmela toccare (la prima volta fu a 9 anni, per me).
infine me la legarono a un bastone, con l'intento di stamparmi nel cervello diverse altre cosette...
... ma questa è un'altra storia.
invece la sfiga fu che ero discretamente portato, a guidare le moto da strada: il fatto di riuscire a trasformare istantaneamente dei pensieri in realtà (guidare da pilota), e dico realtà che chi ti sta intorno fatica a concepire, ti fa sentire dio.
... non un ragazzino scemo che svetta tra tre o quattro suoi simili. :)))
è sempre così, in moto; il modulo è quello. dal cinquantino rattoppato al mondiale motogp ci si confronta con una manciata scarsa di propri pari, al massimo.
oppure si ruba la marmellata a un bel gruppone di soggetti inferiori in partenza; a vario titolo, ma il più delle volte per censo.
una faccenda, qualunque sia il tuo ruolo, che inizia a 4 anni di età e procede uguale a sé stessa talvolta per decenni.
una vera merda , vista da dove mi trovo ora;
con tutto che non so se domani sarò a piede libero e con la pancia piena.
ma chi può dire di saperlo con certezza, per quanto riguarda sé stesso, in fondo?
ecco perché da qualche parte ho scritto che ora per la polita potrebbe iniziare la parte migliore della sua vita (sempre che eviti di seguire la orme di falappa): per accorgerti di che schifo sono le moto, devi per prima cosa perdere la possibilità di usarle.
altrimenti non se ne esce...
e non me ne voglia rolfo, ma proprio ora mi è apparso il suo volto in sovrimpressione sul monitor.
p.s. la "causa scatenante" di questo post sono stati i commenti a questa cosa scritta da alex polita.
poi, siccome è morto uno in ss600, gara2 non c'è stata
visto che i motociclisti scrausi diventano famosi quando si ammazzano, e poi moltiplicano i follower su twitter, e poi fanno vendere tante patatine fritte...
io, che trovo assolutamente scontato che la gente si ammazzi in moto, e che preferisco tutelare e onorare i vivi - o ammazzarli con le mie mani, se proprio proprio - piuttosto che i morti...
faccio tre cose assolutamente premeditate:
1. ometto il nome e la foto del morto, che tanto quando era vivo manco sapevo che esistesse
2. pubblico il video dell'incidente (quello tosto, quello che tutti condannano dopo averlo guardato dieci volte)
3. mando affanculo di tutto cuore chiunque, da lunedì scorso e nei secoli a venire, chiederà soldi in nome e per le prossime "vittime" del motociclismo
detto e fatto ciò,
scrivo qui il mio massimo in bocca al lupo a tutti coloro che continueranno, consapevolmente, il loro "percorso" motociclistico:
arrivate presto, ragazzi, e poi procedete senza rimpianti, ché solo i pupazzi e i prigionieri invecchiano restando nella stessa stanza
marc marquez, tra una visita e l'altra ai bambini malati di cancro
a me 'sta classifica fa morire dal ridere
1° un esordiente che in moto2 (quella dei motori sigillati e uguali per tutti, sì) ne passava 30 in rettilineo
2° il tipo che da anni qualcuno chiama "nanosecondo" (chissà perché, poi)
3° un eroe di rara intelligenza, oltre che un esempio per tutti (grande amico del sic e di biaggiozzi, tra l'altro)
4° il pilota che lo scorso anno non era da motoGP, un mese fa aveva una moto clienti e andava benino, oggi è ufficiale e probabilmente assistito meglio del 46 (se non vi è chiaro chiedete a paolo beltramo di mediaset)
5° il più grande di tutti i tempi
6° uno sfigato, che infatti guida quel cesso di moto che faceva sembrare incapace persino colui che oggi è 5°
7° quello che giustamente gli hanno già detto "arrivederci e grazie" per il 2014 (come? no, non credo che gli daranno la moto che vincerà il titolo 2013)
mica come te, pinco pallo, che ti sei spalmato sul Bracco col CBR perché quello passava il convento... tu te la sei proprio cercata, la sedia a rotelle.
comunque ora stai zitto, che intervistano il Vale!
sono passati diversi anni e due titoli mondiali, eppure...
su twitter le piselline_4658 sono molto turbate per il nuovo infortunio di lorenzo.
chissà se qualcuno si rende conto dell'assurdità di tutto ciò:
dicono che
"i tossici non hanno rispetto per la vita e per chi li ama",
e sono sicuro che l'esercito di pappagalline conosce a menadito anche questa, di manfrina.
insomma, volendo classificare le vite dalle meglio alle peggio vissute:
1. i piloti ricchi e famosi dalle carriere pluridecennali; ma anche quelli scrausi e con le pezze al culo, specie se il loro miglior risultato si perde nella notte dei tempi
2. le tifose che si rotolano sul pavimento della macelleria, ostentando sentimenti di rara purezza verso degli sconosciuti
3. i tossici (ai quali io, dovendo scegliere, mi unirei senza indugio)
che bella, questa cultura dei nove tituli; altro che perdersi nel presente alla ricerca di un nuovo giorno!
questa è la logica - che ben pochi contestano - di colui che da oltre un decennio ci propina il SUO motociclismo in TV.
perché mai sia venuto su twitter, a me pare una domanda cruciale; ma se proprio non volete porvela, sappiate che due sole sono le vostre opzioni: chiedergli l'e-dedica sulla copertina del libro oppure farvi gli affari vostri e lasciargli concimare le piselline_4658.
p.s. ai più vanitosi di voi potrebbe accadere anche un'altra cosa, rivolgendosi al civilissimo guido: fungergli da "sistema di scrittura facilitata", ossia ritrovarsi menzionati o ignorati, durante conversazioni fiume, a seconda di ciò che il nostro piccolo de amicis vuol mostrare ai suoi 185.235 follower ben educati.
fa uno strano effetto, misurarsi sul web con gente che le moto potrà sempre e solo guardarle; tu gli dici che loro valgono più di quanto credono... e loro ti rispondono che sei un fallito rosicone.
ma ogni tanto il messaggio arriva a segno, e tanto basta.
q2 (qualifiche) nel frattempo, al Misano World Circuit Marco Simoncelli,pare sulla curva rainey...
dai su, lo so che ce la potete fare a svegliarvi un pochino:
se pensate che la sicurezza sia importante, lasciate stare le moto.
davvero non saprei dire, OGGI, cosa mi renda più sgradevoli le motociclette, fra tutto ciò che vi ho postato fin qui. però non abbiate paura: dopo ciò che vedrete ora, DOMANI non potrà che essere un giorno migliore.
visto e considerato che
a 'sto giro biaggiozzi non fa manco ridere, coi test sulla pramac,
e che sandi ha deciso di tenersi tutto il suo famigerato margine sotto forma di adipe e velleità...
oltre alle nude classifiche - salvo inauspicati imprevisti - metterò solo qualche pensierino sulle moto.
quelle vere, però, quelle che regalano sedie a rotelle, orfani, fallimenti di ogni ordine e grado.
e voi lo sapete bene, chi sono i due più spettacolari falliti che le moto hanno prodotto negli ultimi vent'anni... secondo il mio modestissimo ed emarginato parere, ovviamente.
;)
Portimao - FIM Superbike World Championship - Superpole 2
1. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 1'41.360
2. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 1'41.361
3. Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 1'41.787
4. Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 1'42.115
5. Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 1'42.209
6. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 1'42.328
7. Carlos Checa (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R 1'42.405
questo è il video che linkai nel commento qui sopra
mentre il post sotto cui commentavamo, tra gli altri, paolo pozzo (pilota "fallito", ma che in tanti ricorderanno fino al loro ultimo respiro; negandolo) ed io, è quello scritto da sergio bachi:
il buon ringhieri, in diretta, ha parlato di gara "tutta in rimonta" per sandi, salvo poi elencarlo come penultimo classificato... ci vorrà una seduta spiritica, per venirne a capo?
voi direte che sono pignolo, ma io penso invece che tutto questo dia la misura di come il pressapochismo regna sovrano per tutto ciò che sta fuori dalle "focali" (cit. melandrolo) abituali e opportune: questo schifo di classifica sta facendo il giro del web senza che nessuno dica be'.
e finiamo sempre lì, all'essenza: nessuno conta un cazzo, all'infuori del vincitore (o del titulato); che però è uno su sette miliardi di non partecipanti, più una manciata di altri come lui, i più scarsi penalizzati e i più forti agevolati, in tutto e per tutto.
cosa ce ne facciamo di una cultura che ci porta a entusiasmarci per una simile pagliacciata?
Portimao - FIM Superbike World Championship - Race 2
1. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 38'02.051
2. Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 38'06.158
3. Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 38'07.904
4. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 38'17.357