martedì 29 maggio 2012

ci tenevo a dirvi

che io del terremoto me ne fotto
anzi, per meglio dire sono veramente contento di averlo schivato, di non aver bisogno dei vostri aiuti maledetti

mi sono già sorbito questo, quando andavo a scuola dalle monache, a sei anni, alla faccia dei bambini che non si toccano


credevo di aver fatto pace con voi, di potervi parlare e ascoltare, ma è bastato un terremoto per farvi cadere la maschera.
chi ha a che fare con twitter non può non capire di cosa sto parlando.
sette anni fa, proprio in questi giorni di maggio, iniziava la mia esperienza di clochard stipendiato dal suo amato babbo... e oggi, nella tarda serata del 29 maggio 2012, dopo qualche anno di web, ci tengo molto a mandarvi a fare in culo dal mio monoloculo torinese.
ora inviate il messaggino da 2 euri e dormite sereni: avete fatto il vostro dovere, mamma e papà vi vogliono bene e il signore vi proteggerà.

ad incubidum
;)


13 commenti:

  1. ti dirò che appoggio fortemente il contenuto metaforico, però cacchio, l'inizio non c'entra nulla Put.

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  2. chiaramente d'accordo con il significato metaforico del post. però cacchio, l'inizio era risparmiabile Put, soprattutto per il fatto che leggendo attentamente io noto tutt'altro che una conferma di quello che scrivi all'inizio. poi può darsi che mi sbaglio..

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  3. è la nostra cultura a non entrarci nulla con la vita.
    cos'è un terremoto?

    più sono incompatibili con la vita, in senso biologico, e più si riproducono...
    ;)

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  4. beh, prima di sparare cazzate preferisco chiedere cosa intendi dire

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  5. dico che i terremoti fanno parte della natura come l'aria che respiriamo. come la morte, la malattia, la vecchiaia...
    noi apparteniamo alla cultura della negazione di tutto questo.

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  6. giusto, ma la civiltà è nata proprio per negoziare tutto questo. se c'è è giusto che sia coerente col suo ruolo (ben diverso da quello di twitter, fb o televisione). il fatto che la cultura snaturi la motivazione intrinseca della civiltà non vuol dire che TUTTO è sbagliato

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  7. civiltà è una definizione un po' equivoca: io parlo del mio passaggio terreno in italia, dal '69 a quando sarà.
    ce ne fottiamo di qualunque cosa, salvo che delle apparenze.
    il giorno di natale pensiamo a sfamare i barboni (ed io lo sono stato), quello dopo i terremoti a sfoggiare solidarietà... ma nella sostanza siamo dei selvaggi predatori e superstiziosi.
    tipo che quando si ammazza un coglione famoso ci facciamo il tatuaggio sul polso, ma se crepa il vicino di casa chissenefrega, anzi meglio.

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  8. Si, come non darti torto, il quadro è secco e chiaro. Eppure facciamo parte di una cultura che volontariamente o no ci circonda. Tu sceglierestu di fare l'uomo isola (il film "nessun uomo è un'isola" l'hai visto?) Solo per ripudiare la cultura che forse noi stessi contribuiamo a rendere così inaccettabile?

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    1. mi sa che al netto del web io sono un uomo-isola da anni, ormai. tutti i miei contatti umani quotidiani si risolvono in transazioni di denaro e chiacchiere di convenienza.
      caffè
      cassa supermercato
      padrone di casa
      decathlon due o tre volte l'anno
      pronto soccorso una volta in sette anni, come scuola guida per rinnovo patente (la carta d'identità nn me la vogliono fare).
      la miglior vita che ricordi. la più serena.
      e sapessi quanto me la invidiano, disprezzandomi; infatti una vita come la mia non se la può permettere nemmeno il lapo.
      è roba da scomunica.

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  9. http://it.wikipedia.org/wiki/I_pilastri_della_Terra_(miniserie_televisiva)

    mi capita spesso di ripensare a "waleran", un'autorità ecclesiastica che ne combina di tutti i colori ma ogni sera si flagella davanti all'altare...

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  10. Viaggi troppo per stereotipi. Gran parte delle persone sono figlie di una cultura mediatica cinica e illusoria, ma oggi mi rendo conto che in realta' il mondo e' estremamente ed eccessivamente variegato, dal subumano alla brava persona, ognuno con le sue sfumature.
    Fossimo meno diffidenti del prossimo ci potremmo raccontare delle belle storie di vita! ;))

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    1. ogni tanto me lo chiedo, in effetti, se sul web ci sia solo una selezione di decerebrati... ma ormai non sono più incensurato, fuori di casa do poca confidenza agli sconosciuti.
      ;)

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    2. Giusto per puntualizzare che non e' la fedina penale che fa' l'uomo.
      Ah la legge....giusto, rispettare incondizionatamente la legge, virtu' prioritaria del cittadino modello! fanculo va'!
      Cammina sereno, vecchio mio! ;)

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