venerdì 16 settembre 2011

309. uomini o italiani?


un quartiere degradato e "colorato", nel pieno centro di torino.
da un paio di giorni si sente una gran puzza. soprattutto di notte, quando capita di sognarla e non riuscire a riconoscerla, pur sapendo di averla già incontrata... 'sta puzza.
non si sa se ci sia un problema con le fogne o se abbiano messo della carne marcia in un cassonetto ogni tre, per tutte la strade del rione.
tutti la sentono, se glielo chiedi te lo confermano, ma ognuno ritiene di avere cose più serie di cui occuparsi.
le due squadre alcoliche, di etnie diverse, che si sono prese a bottigliate la notte prima.
il barista simpatico che apre alle sette del mattino e la sera pensa bene di tenere chiuso.
il tabacchino che ha le sigarette solo i primi tre giorni della settimana.
il pakistano del mini-market attaccato al tabacchino, che invece preferisce aprire alle dieci e la sera pensa bene di tenere... aperto.

poi vabbè, c'è il tipo attaccabrighe con la birra in mano alle dieci del mattino che slaloma tra le mignotte... ma lui la puzza non la sente, lo introduco solo perché è un personaggio chiave della storiella che vorrei raccontarvi.

saranno sì e no le dieci del mattino, appunto, ed io sto per entrare dal tabacchino: ho ripreso a trotterellare su per la collina, non sia mai che mi ritrovi senza sigarette alla fine della fatica...
quasi cozzo contro "birrainmano" che deve aver appena avuto uno screzio coi tabaccai; chiedo loro istintivamente se è tutto a posto e, visto che qualsiasi cosa fosse successa pare essersi risolta, compro il mio pacchetto small.
invece qualcosa di irrisolto c'è: i tabaccai mi partono con un pistolotto contro il pakistano che vende le birre fresche a prezzi stracciati... fino alle nove e mezza di sera.
eh no, cazzo, non toccatemi il mio fornitore di bibite fresche a prezzi onesti, dico io.
da lì in poi se ne son sentite di tutti i colori, anche da parte mia naturalmente.
il tabacchino ha nominato cose come "regole che vanno rispettate", "emigranti che se non gli sta bene tornino indietro".
il fatto è che il pakistano lavora come una bestia, non scassa le palle a nessuno e rappresenta, insieme agli affitti "bassi" e al fatto di essere in centro, uno dei pochi vantaggi di un quartiere di merda (ora ce lo dice anche l'olfatto).
perché il tabacchino non se la piglia con qualcun altro, tipo l'ubriacone che oggettivamente gli dà problemi o le autorità che lo lasciano imperversare?
amico mio, ci sono almeno dieci tabaccherie nel raggio di mezzo chilometro e la tua è l'unica a non avere sigarette in maniera continuativa: non sarai tu quello che dovrebbe tornare sui propri passi?
tanto è semplice farlo, no?

p.s. ho visto gente cambiare bandiera e personalità a seconda dell'estratto conto, e me ne sono fatto una ragione. ma i "poveri di destra", nell'italia del 2011, ancora restano un mistero per me. davvero non li capisco.

3 commenti:

  1. Nemmeno io, che ci sono cresciuta in una famiglia di "poveri di destra", riesco a capirli. Vanno avanti solo grazie alla loro logica del sacrificio, convinti che sia il mezzo per costruirsi un futuro migliore, ma raccattano solo merda. Però si consolano facilmente, convinti come sono che per quanto possano essere stronzi c'è sempre qualcuno più stornzo di loro. Boh...

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  2. guerra fra poveri, quando il bersaglio sarebbe un altro....
    max

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  3. La ricerca è sempre quella magistralmente spiegata da Gene Hackman nel film "Mississipi Burning", identicare quello a cui spetta il ruolo di ultimo della fila, della scala socio economica. Oggi che sull'ultimo gradino vanno ad affollarsi in tanti, il ruolo degli immigrati si fa' sfuggente. Loro crescono, noi si cala e non basta un'occhiata al colore della pelle o ai tratti somatici per fare classifiche precise. La mia discussione di qualche anno fa' con voxx qualcosa su mb ê sempre piú attuale, sembra.
    I soldi..... Mi sa' che aveva ragione San Francesco, a cui si attribuisce la definizione di "sterco del demonio" riferita al danaro. Oggi che dopo anni complicati ho molte meno difficoltá a tirare a campare, io non mi sento mica tanto meglio....

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