paura, eh?
:)))
la scorsa notte qualcuno ha caricato un video su jim morrison, l'ho visto prima di andare a correre ed ora vorrei buttare giù qualche pensiero che si era già formato da un po'.
un passaggio cruciale fu sicuramente ascoltare una frase di serafino massoni: "se vuoi la vita, prepara la morte", adattamento del celebre passo di vegezio "si vis pacem, para bellum", ossia "se vuoi la pace, prepara la guerra".
ormai sapete che sono un 40enne che ha vissuto esperienze particolari e contrastanti, quindi potrete immaginare che la morte altrui non mi sia affatto sconosciuta.
la monaca,
quella cara psicopatica che fece da maestra elementare a me e ad altri 39 ragazzini, passava intere mattinate a raccontarci di fini tragiche e beffarde... "forse" per inculcarci il sacro(?) terrore di qualcosa per cui la natura ci ha già dotati di un'arma potentissima: l'istinto di sopravvivenza.
veniamo al mondo temendo più che a sufficienza la morte, come tutti gli altri animali, ma per qualche setta religiosa (e non) non basta: bisogna arrivare al parossismo per ottenere controllo e obbedienza.
così eccoci qua, noi animali-uomo, più furbi di tutti, a campare peggio di ogni altra forma di vita: sacrificando il nostro presente agli dei, al futuro in questa o in altre esistenze... obbedendo ciecamente a chi prima ci crea le paure e poi ce le lenisce in cambio della nostra sottomissione.
che cazzoni, noi e loro.
i suicidi,
altre figure-chiave per me: ne ho sempre avuto un enorme rispetto (guarda caso la chiesa li rinnega e la cultura "sana" li bolla come vili).
seee... l'infinità bontà del signore ed il grande coraggio degli obbedienti: fottetevi.
non mi è dato sapere, ahimè, se un suicida vinca il proprio istinto di sopravvivenza per una determinazione straordinaria o perché qualcosa cessa di funzionare "normalmente", a livello biologico.
se sia un evento attivo o passivo, insomma.
certo è che mi sono sempre stati simpatici: talvolta ho pensato che si trovassero più vicini che mai al modo perfetto di affrontare la vita, che sarebbe stato bello dirglielo e trasformare una morte soprannaturale in una vita straordinaria.
chissà... resta il fatto che oggi penso che la morte sia piuttosto interessante: fa una paura fottuta ma mi incuriosisce più dell'idea di vivere come molta gente che conosco.
perciò talvolta agisco con meno inibizione di quanto sia in uso intorno a me... e ne godo immensamente.
;)