giovedì 17 giugno 2010

161. "se non hanno la carne, che mangino il pane", direbbe maria antonietta?

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ormai conosco davvero poco la realtà di milano,
ma una delle differenze che mi colpiscono di più, girando oggi per torino, sono i fornai.
a milano ce n'era uno ogni angolo, solo raramente erano semplici rivendite e facevano un pane fantastico, ognuno con caratteristiche ed eccellenze proprie.
qui sono rarissimi, prevalentemente solo rivendite, ed in più di quattro anni non ero riuscito a scovarne nessuno degno di nota.
in centro, fino allo scorso anno, mancavano completamente.
poi è successa questa cosa che vorrei raccontarvi, insieme alle strane sensazioni che sto provando.
hanno aperto questo forno sciccoso ad un passo da via roma, la "montenapoleone" torinese.
da una delle vetrine è possibile vedere i panettieri al lavoro, c'è un bar e vendono parecchi prodotti di nicchia, esposti a mo' di autogrill tra il bancone e la cassa.
marmo, luci da gioielleria (come gli orari, del resto), prezzi da risata in faccia e... code chilometriche, sempre!
io ci passo davanti per andare al discount, dove trovo la carne a prezzi molto simili.
be', dovete credermi, malgrado nel tempo si siano aggiunte le pellicce agli stracci, le code del lidl non sono mai imponenti come quelle del forno "billionaire".
nonostante i prezzi da rapina ed il fatto che l'alimentazione moderna si concili sempre meno coi carboidrati concentrati, sembra che qui non si possa mangiare altro.
cosa significherà tutto questo?
si è marcato il confine tra poveri e ricchi, ormai sono tanti sia gli uni che gli altri ed hanno i propri negozi di alimentari ben distinti?
oppure vi ho raccontato dell'ultimo baluardo di chi non vuole mollare lo status di benestante, magari mangiando poche proteine?
;)
la miseria, quella vera, veste elegante e mette il profumo?

14 commenti:

  1. In realtà, al contrario di quello che si crede, cioè che aumentano i poveri ma anche i ricchi, la verità è un altra. Intanto capiamoci: ai fini delle statistiche, il ricco è colui che possiede almeno un milione di euro in valori mobiliari (soldi, obbligazioni, buoni fruttiferi, azioni, etc.etc.). Gli immobili sono relativi, in quanto diventano ricchezza solo al momento del realizzo, ovvero quando li vendi. Per il resto sono una finta ricchezza ed un reale costo.
    Detto ciò, in Europa, i ricchi stanno calando costantemente in media del 18% annuo dal 2006 (in Italia del 21%). Fonte Banca d'Italia.
    Crescono invece i super-ricchi, che in generale sono pochissimi soggetti con moltissimo potere (per fare un esempio, Berlusconi, Moratti, Geronzi, Tronchetti Provera, etc.) i quali sono nella posizione di drenare la ricchezza altrui senza sforzi o costi.
    Come funziona? Il ricco della statistica, non avendo nè competenze nè potere, affida il proprio denaro ai super-ricchi, convinto che siano più bravi di lui, i quali dopo averlo fatto girare per un pò (leggendari gli incorporamenti e gli scorporamenti di Seat, Telecom e Tim) lo fanno sparire nelle loro tasche.
    Quindi caro Put, hai visto giusto. I veri poveri non sono quelli che non hanno un Euro bucato in tasca, che io definirei oggi "soggetti economici neutri", ma quelli che per sembrare ancora ricchi (o benestanti), si stanno riempendo di debiti per salvare le apparenze.
    Come al solito, c'hai ragggione :-))))))

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  2. Sento la nostalgia di quella grande enorme fascia media dove abitava una volta il piccolo benestante.
    La verità è che non era affatto un benestante: si trattava di un impiegato o anche operaio, o un insegnante, artigiano, piccolo commerciante, dipendenti coumunali e tutte le altre figure che in ogni stato chiamano Middle Class.
    Erano ricchi? Direi proprio di no, ma si compravano un vestito all'anno, sceglievano con cura il cibo, cambiavano l'auto ogni 5 anni e in 10 anni estinguevano il mutuo sulla casa. Questa enorme middle class poteva accedere facilmente a varie forme di credito ma spesso si vantava di"non aver debiti con nessuno".
    La piccola vacanza, il cinema, il ristorante (non la pizzeria), le scarpe nuove sembravano garantite da un accordo occulto tra lo stato e il cittadino. E l'economia si muoveva, la macchina girava e non veniva mai sospesa una linea di produzione.
    Sì lo so, debito pubblico alle stelle e la piovra tangentistico-clientelare, ma si campava bene, molto bene.
    Intendetemi: non rimpiango l'asse craxi-andreotti-forlani ma c'era un valore aggiunto in quel sistema: creare un sensazione di (piccolo) benessere che spingeva gli ingranaggi a continuare a girare.
    Nessuno mi convincerà che il consumismo sia divenuto più "consapevole" con l'euro.
    Al contrario: più ti senti un poveraccio e più ti spari quei quattro soldi spicci che hai in tasca senza neppure pensarci.

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  3. Crash, è proprio così! Non potendo fare grandi progetti, si è portati a gratificarsi con piccoli consumi.
    Comunque fu proprio l'asse Craxi-Andreotti-Forlani a far esplodere il debito pubblico. La Lega ha dato la botta finale con le autonomie locali mangia-soldi....

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  4. 11.11

    "Al contrario: più ti senti un poveraccio e più ti spari quei quattro soldi spicci che hai in tasca senza neppure pensarci."

    detto fatto, eh?
    grazie vecchio.
    ;)

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  5. Ieri sera in una bella gioielleria del centro entra un uomo dai tratti indiscutibilmente nord-africani, inizia uno strano cerimoniale fatto di inchini, saluti, strette di mano, parole che non capisco benissimo. Poi l'uomo lascia dei soldi, gli viene data una scatola che contiene un costoso orologio che viene avidamente manipolato e indossato. Poi l'orologio ritorna nella scatola, continuano i saluti/inchini fino a quando l'uomo saluta ed esce.
    E' il nuovo commercio introdotto dagli extra-comunitari, danno degli anticipi per un bene costoso che sfoggeranno al momento di ritornare a casa per un saluto alla famiglia.
    Di fatto ha soppiantato il metodo italiano per gli italiani del prendo oggi e pago a babbo morto con assegni postadatati o cabrio anche perchè gli italiani sembrano spariti dalla gioielleria.
    Poi oggi leggo la descrizione del PUT della panetteria gioielleria e cazzo adesso ho capito dove sono andati a finire tutti gli italiani.

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  6. Lanfry
    che diavolo stavi facendo in una gioielleria?
    Non è che dobbiamo portarti un sacchetto di arance da qualche parte, vero?!

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  7. 17.38
    Tranquillo Crash, ero solo passato a controllare i SUUNTO buttando anche un occhio a un PORTOGHESE ma lo straniero mi ha spiazzato ....
    Mi ha ricordato tanti stereotipi e film sugli italiani emigranti che ritornavano nel borgo natio come novelli paperon de paperoni facendo sacrifici immensi.

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  8. 21.21
    ciao lanfry,
    ho visto le chiamate ora... sarai ancora sveglio?

    ho notato che l'evasore porta un suunto, da qualche tempo. strano oggetto: bianco ma con la foggia dei vecchi modelli, che erano neri.
    ne ho avuto uno nel 2003 (l'advizor, quello col cardiofrequenzimetro); sono molto precisi e robusti, puoi cambiargli la pila al volo come agli swatch ma... hanno un'interfaccia assurda: da imparare a memoria col libretto alla mano, per nulla intuitivi.
    pensa che qualche anno fa ne feci comprare uno uguale a cialtrani: ancora oggi sostiene che non ti dà il dislivello di giornata (io x quello glielo avevo indicato)... e si è comprato un polar.
    :)))

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  9. ciao put, volevo proprio parlarti dei SUUNTO. Ne cercavo uno semplice per controllare il battito e un minimo di dati sul dispendio di energia ma catalogo alla mano mi sono perso.

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  10. 6.16
    meglio polar per i prodotti minimali.
    oppure il garmin 305, ottimo strumento che ormai è sceso parecchio di prezzo.
    suunto è strepitoso per gli altimetri, ma è tradizionalmente complicato.

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  11. 07.34
    Ho rimesso la batteria in un oggetto vintage della VETTA, un VHR Alpha degli anni 95/96.
    Sembra funzionare per adesso mi accontento di controllare i "giri motore".

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  12. 9.05
    tieni presente che i valori assoluti sono molto soggettivi.
    fai attenzione soprattutto ai cambiamenti: quando fai fatica ma il cuore non sale hai accumulato troppa fatica ed è il momento di riposare un po'.
    interessante invece individuare la propria "soglia anaerobica": ossia il massimo numero di battiti che si possono mantenere senza produrre acido lattico.
    un metodo empirico per identificarla consiste nell'andare un'ora a manetta (previo riscaldamento progressivo): il battito medio dell'ora può considerarsi il valore di soglia.
    prima, però, gioca un mesetto senza massacrarti troppo.
    buon divertimento.

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  13. http://www.motoblog.it/post/24947/honda-nr750-e-honda-rc30-ancora-nella-cassa-dopo-quasi-ventanni#show_comments


    malamadre

    21 giu 2010 - 03:00 - #1 - segnala abuso
    0
    punti
    http://www.motoblog.it/post/24203/in-vendita-una-honda-nr750-con-2188km
    come si può vedere dal commento n.5, questo video era stato linkato da un lettore, tra l’altro commentando lo stesso lallai, autore di questo post, e parlando anche allora di nr 750.
    sono trascorsi meno di due mesi e si parla della stessa moto… dunque mi domando: ma oltre a bannare e cancellare, leggete anche ciò che scriviamo?

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  14. questo, invece, piacerà al lobetti.
    ;)

    http://www.motoblog.it/post/24964/grave-incidente-per-dario-marchetti#show_comments

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