sabato 17 marzo 2012

ubi minor, maior cessat


Caro Put,
ho la sensazione che tu sia un po' alla frutta, sul web; ma tutto sommato sarebbe molto più preoccupante il contrario, no?
Pensa al nostro Ishiguro, che ha scritto questo capolavoro assoluto di cui nessuno si è accorto.
Tanto per stare più sicuri, hanno pensato bene di farne un film osceno, che lo riducesse a una storiella lacrimevole; ma probabilmente non ce n'era alcun bisogno: gli schiavetti sono la miglior difesa dei loro padroni.
A proposito, ho sentito che al tuo padrone di casa è piaciuto... e che lo ha capito a fondo. E' in gamba, Filippo, e ci sa fare con te.

Siamo tutti donatori.
Alcuni un po' più liberi e consapevoli di altri, ma questo alla fine poco importa: ubi minor, maior cessat.

3 commenti:

  1. L'ultimo libro di narrativa che ho letto e' stato Zanna Bianca in 2 elementare. Ho letto le prime 10 pagine poi l'ho accantonato. Personalmente i capolavori di narrativa me li creo nella testa, viaggando di fantasia o li sincronizzo in musica con la mia chitarra. ;))

    PS: sei il n.1 su Twitter! ;))

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    1. ciao ryu,
      questo libro te lo consiglio con tutto me stesso: non è narrativa, è veramente una metafora straordinaria, perfetta e sfaccettata. a distanza di mesi mi sorprendo ancora a ripensarci, e ne colgo parti nuove; non c'è una sola parola scritta per caso o al di fuori della metafora. sovrumano.

      n.b. va letto passivamente, senza aspettative e soprattutto senza informarsi preventivamente sul contenuto. nelle prime 100 pagine ti sembrerà di non capire nulla, ma forse ti torneranno in mente alcune cose della tua infanzia... chissà.

      p.s. grazie per l'incoraggiamento su twitter! ;)))

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  2. chiacchierando in giro per il web,
    a una persona che lo ha letto ho scritto questo:

    "x me è la metafora del secolo: siamo tutti donatori.
    soprattutto siamo la vecchia cogliona che, rievocando le sue grandi battaglie morali, antepone a qualunque cosa l'integrità del suo tristissimo mobiletto.
    c'è tutta la nostra visione del mondo che si scontra coi fatti, in quel libro; il nostro pensare che per noi sarà diverso dai nostri nonni, e poi che lo sarà per i nostri figli, almeno. che domani inizierà chissà che cosa, in virtù della nostra furbetta obbedienza.
    tra una fiera di ninnoli e l'altra... si passa alla donazione successiva."

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