lunedì 9 maggio 2011
274. sergio bachi, "selavitaruota"... falla girare!
Ogni giorno volo sul trapezio per bisogno, adrenalina per 20 minuti e poi bestia ritorno... A(d)ria e fruscio sul mio volto, con il pensiero da adolescente ma il corpo distorto... Il corpo e l'anima sono spezzati, il pensiero e i miei gesti non coincidono più, ciò che vorrei fare non corrisponde più a ciò che accade. Anche se il mio corpo non risponde più, la mente sopperisce e l'ausilio completa l'unicità.
Ho voluto iniziare con queste parole forse incomprensibili per alcune persone, proprio come quelli che mi chiedono ancora se avevo il paraschiena e di che marca era... (anche mentre sto scrivendo lo sventurato di turno me lo ha chiesto commentando il mio video). Non vedo davvero come un paraschiena possa sopperire ad un urto così violento (circa 8o-100Km/h). Comunque per correttezza dico che la moto ed io eravamo a posto: 25milioni la moto e 3 milioni o forse più di equipaggiento personale (solo il casco lo pagai più di 600mila lire). Dunque, tolto il dubbio, spero di non dover tornare su queste inutili discussioni; inutili in quanto banali (si presuppone che almeno la coscienza di avere una tuta di pelle e il paraschiena per entrare in pista ci sia... altrimenti...). Ho dato la mia approvazione e il mio sostegno al Put che mi ha gentilmente chiesto se poteva postare il mio video ed essere di supporto. Io sono qui pronto ad essere letto, consultato e scarabocchiato come un libro aperto, quindi non pongo limiti nelle vostre domande e nell'esprimermi. Tutto ciò perché spero ancora di poter evitare che tanti felici ragazzi si trasformino in zombi inanimati, mentre dalla loro sedia a rotelle guardano fuori dalla finestra e intravedono nel riflesso le lacrime che scendono copiose e si dicono che stupido che sono stato a credere che in pista si è immortali, capaci, sicuri solo perché lo si pensa... Agli attimi di quando ci sediamo su 150 e più cavalli e accendiamo il motore ma spengiamo il cervello. Non sono di certo a dire smettete di andare in pista, ma perlomeno pensate prima di montare sul vostro bolide se veramente ciò che vi viene promesso (sicurezza) vi venga dato. Tanto per spezzare il fiato oltre che aver spezzato me, vi chiedo se veramente credete ancora che valga la pena rischiare la pelle su questa pista. Pensate ancora di essere i numero 1 e di dirvi "a me non può succedere"? Be' , la mia risposta è " NO".
A presto, Sergio Bachi.
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grazie sergio,
RispondiEliminasapere di condividere molti tuoi pensieri sui temi che questo post può evocare mi riempie di orgoglio e mi dà la speranza di renderlo veramente utile, commento dopo commento.
un doveroso ringraziamento va a ryu, che mi ha fatto scoprire "selavitaruota" (il nick di sergio su youtube).
ora vado a spammare a più non posso.
;)
purtroppo finchè non "ti capita" non ci pensi..soprattutto in età giovanile. non mi ricordo di aver pensato una volta(una ventina di anni fà ..) e se mi succedesse qualcosa di .."
RispondiEliminaci ripenso ora..sono stato fortunato ,in effetti qualche volta me la sono vista brutta...ma me ne rendo conto solo ora invecchiando un po'..
è vero che si è consapevoli dei rischi che si corrono?? in teoria sì!..in pratica si cerca di esorcizzare non pensandoci mai.
e allora che fare con questa passione??
sergio ,giresti ancora in pista??
ci sono accorgimenti(tralasciamo pure l'ultimissimo tipo di protezione "che ti salva da qualsiasi cosa")consigliabili..?
ps. la giornata è piovosa e, non potendo portare le capre al pascolo, ora vado a preparare la minimoto per mio figlio , è una passione insana..? non capisco..i dubbi spesso mi attanagliano.....put??
RispondiEliminaintanto lasciate che vi dica una cosa su sergio:
RispondiEliminaè molto più impegnato di tutti i vip che conosco. :)
perciò non preoccupatevi se le sue risposte non saranno tempestive. semmai state certi che non saranno mai "tirate via": questo post gliel'ho estorto pubblicandolo senza testo. lui voleva che fosse perfetto e non me lo mandava mai...
;)
non lo molleremo per un pezzo, quindi abbiate solo un po' di pazienza e lavorate "di qualità".
Be' che dire...
RispondiEliminacome gia' anticipato via mail, credo che spesso certe sfortune portano con se' un Dono piu' Grande...
Dopo averceli propinati per anni come "eroi", dopo averci fatto credere che pure noi potevamo essere come i Grandi Campioni dei Crucuiti Motociclistici Mondiali, sono sicuro che un Uomo come Sergio, che ha pagato in prima persona, possa essere una Guida per molti giovani motociclisti di oggi; Lui ha pagato un errore della sua moto, di un circuito inadeguato, di un mondo illusiorio come quello del motociclismo, ma quante vite potrebbe potenzialmente salvare da inutili bravate??!
Grande Sergio e grande Put per il bellissimo Post!!!!!
:)))))
8.32
RispondiEliminapaolo,
ale è un bambino molto fortunato ad averti come padre, e non solo perché sei bravo a sistemargli la moto.
;)
per me la parola chiave resta "consapevolezza".
le moto sono un "luogo" per cui transitare (possibilmente da giovani e attorniati da persone "adatte"; a livello umano, prima che tecnico ed economico), non una cella in cui scontare il tempo che passa (più o meno ammirati dal prossimo).
so che ale non sarà mai così:
http://www.youtube.com/watch?v=RZiH8UT6hHA
non conosco bene l'inglese, mi riferisco all'incosciente esaltazione di un bimbo che essendosi appena spalmato sulle barriere per un guasto tecnico pensa a mettere in video 'sta cagata (non posso chiamarla altrimenti).
per chi non lo sapesse o l'avesse scordato,
RispondiEliminapeter lenz, il ragazzo del video linkato nel 9.15, è morto il 29 agosto dello scorso anno a indianapolis, durante il giro di riscaldamento della red bull cup, corsa in concomitanza con la gara americana del motomondiale.
http://en.wikipedia.org/wiki/Peter_Lenz
sergio,
a spanne quanti incidenti gravi ti risultano fra il tuo e oggi?
te lo chiedo perché a seguire le moto sul web pare che si muoia solo smembrati dai guardrail...
09.15
RispondiEliminaNon lo sapevi che i bravi figli vogliono rendere orgogliosi i propri (malati) genitori?! ;)
SERGIO è la 4 volta che provo a scrivere qualcosa,
RispondiEliminaconcentrarmi sulla cosa mi fà male, ho delle persone a cui tengo particolarmente che hanno un figlio/fratello che corre in SBK, ho un amico coetaneo che per un guasto meccanico vicino casa e a bassa velocità è da anni molto + "spezzato" di te.
Ho iniziato ad andare in moto a 10 anni "rubando" il GALLETTO del parroco e ancora non ho voglia di terminare, inutile che ci ricami sopra ad andare in moto non ti obbliga nessuno, una volta salitoci sopra a meno di eventi traumatici è ben difficile che si abbia voglia di scendere.
Sto da mesi risistemando una vecchia moto, simile a quella che aveva ANDREA prima degli anni 80, ogni pezzo che rimetto insieme mi ricorda che io, se mi sarà ancora concesso, potrò ancora guidarla ma lui NO!!
Sto tenendo alla larga i figli dalle moto ma io non riesco a farne a meno, ieri,anche a causa della ricorrenza della festa della MAMMA, non ho avuto possibilità di essere a MONZA ma un pò di rumore e odori li ho respirati comunque.
Sono stato in mattinata a MAGIONE dove correvano delle moto d'epoca, vecchie moto ancora pimpanti con piloti di ogni età che si fiondavano lungo il rettilineo a velocità inaspettate confidando anche su tamburi azionati da cavi d'acciaio.
Non è razionale quello che ho visto ma era tutto terribilmente affascinante, mi ha ricordato molto l'esibizione che è possibile vedere d'estate sul litorale di fronte a LORETO delle PATTUGLIE ACROBATICHE di varie nazionalità che celebrano "MARIA" la patrona degli aviatori.
MOTO,AEREO,AUTO, ecc. sto mescolando troppe cose ma di sicuro la velocità non va a braccetto con i limiti dell'involucro umano eppure ce ne dimentichiamo facilmente dietro a protezioni necessarie ma a volte inefficaci.
Il pilota d'aereo acrobatico si affida al seggiolino eiettabile ma nella mia città un bellissimo monumento al CIMITERO MAGGIORE ricorda un componente delle FRECCE TRICOLORI il cui aereo nel momento del bisogno volava rovescitato sopra l'aeroporto di RIVOLTO.
Il pilota di moto si affida alle varie protezioni ma le storie come la tua e di tanti altri dimostrano che le certezze assolute non esistono.
Si può fare qualcosa di diverso???
Forse NO e forse bisogna smetterla di considerare la pista di qualsiasi dimensione essa sia un ambiente sicuro.
Anzi sono sicuro, nelle piste dove girano le moto non devono avere accesso le auto, l'asfalto deve essere integro e nei punti molto veloci le gomme da sole sono da buttare a favore di strumenti sicuramente migliori per i piloti delle moto.
Però se anche ROSSI e CAPIROSSI dando il loro benestare a MISANO si sono chiusi gli occhi di fronte alla moto SUPERSTOCK 600 finita in tribuna di soluzioni ne vedo ben poche.
Un abbraccio SERGIO e bravo a parlarne in prima persona ....
Comunque ieri la cosa + pericolosa dei 330km andata/ritorno, condizioni dell'asfalto a parte, è stato un povero demente che blindato nella sua super berlina SW in superstrada si è attaccato alla ruota del RIK e del suo GS durante un sorpasso in superstrada, non si può "cavalcare" come nel vecchio WEST armati????
"purtroppo" avevo già visto il tuo video e letto della tua storia, Sergio. Ogni volta che sento la parola Adria, mi vieni in mente, e ogni volta che la sento dire ai miei amici, quasi gli ringhio contro, e gli spiego. Sii forte, e continua così.
RispondiEliminaindice e medio a V,
LeoV60
[ Put.. riguardo alla tua ultima risposta (e le nostre discussioni passate), proprio oggi ho rimesso un bruttissimo post su quell'argomento. ]
accettato che il rischio in questo sport (come in molti altri..)è insito ,difficile giudicare se un circuito,una strada,una moto
RispondiEliminasiano sicuri ..finchè purtroppo non accade l'imprevisto, come immagino (se vorrà ci racconterà)sia accaduto a sergio. un giorno prima il circuito era sicuro(si fa per dire..non lo so assolutamente..)il giorno dopo l'"imprevisto" ci dimostra il contrario..
è sempre quello che in fondo ho temuto di più e che ancora adesso che non sono stato capace(oppure non ho voluto..) tenere lontano Ale dalle moto mi preoccupa di più...
l'unica possibilita è lavorare a 360 gradi perchè gli imprevisti capitino meno possibile.
come??
-le piste ,per le moto ,dovrebbero avere requisiti ben diversi da quelli richiesti per le auto...
ne dico una sola per ora.. ma ho l'impressione che si finirà per arrivare sempre allo stesso punto.
13.08
RispondiEliminasai che io sono un po' allergico al lavoro...
;)
seriamente, senza voler boicottare a priori chi investe sul futuro, sento il bisogno impellente di far guardare la gente all'oggi (e sergio è un maestro in questo), perché di presente è fatta la vita, indipendentemente da che si guardi avanti o indietro.
inutile salire in moto sollevati tra cinque minuti, se al telegiornale delle 13 hanno detto che tra sei mesi rifaranno tutti gli asfalti d'italia (uso un esempio volutamente forzato): meglio avere ben "presente" ciò che si sta per fare. ora!
anche ieri a monza, chiacchierando con dei motociclisti "soft", ho avuto conferma di quanto spesso ci si preoccupi di usare la moto indossando tutte le protezioni ma poi si carichi senza alcuna remora il passeggero di turno.
eppure non sono poche le implicazioni a discapito della sicurezza che scaturiscono da questa "normalissima" condotta!
quanti se ne rendono conto davvero?
e perché non siamo bombardati dai media anche su questo fronte? forse perché vendere due equipaggiamenti completi è meglio che rischiare la defezione "per amore" di un cliente/motociclista?
sergio mi ha detto, se non faccio confusione, che il giorno di adria avrebbe dovuto trovarsi al mugello... poi lui lo racconterà, spero, ma credo che tutta la "banda" finì ad adria per non escludere dei ragazzi che non potevano permettersi il mugello.
questo è un discorso molto importante, secondo me, ma procediamo con calma, lasciamo che sergio lo racconti bene.
Sergio,
RispondiEliminahai tutta la mia stima per come hai affrontato e vivi la tragedia che ti ha colpito.
E grazie per la tua testimonianza vera e molto preziosa.
Perché tu non sei Kato o Saarinen o Dunlop o Pasolini…tu sei uno molto più vicino a noi (perlomeno a me) uno che non lo ha fatto per lavoro (il che spesso ridimensiona il concetto di pericolosità) uno che aveva “passione”…
Come forse ho già detto, sono stato sempre un motociclista clandestino perché, benché figlio di motociclista ho avuto un padre inesorabilmente deciso a non farmi andare in moto per non piangere anche un figlio dopo un caro amico ed un parente strettissimo.
Ciò mi ha provocato tanta frustrazione, perché le moto mi son piaciute sin da subito e nonostante il divieto ci sono andato di nascosto e le braccine me le sono anche rotte… ma, ora ringrazio quel divieto, a suo modo “educativo”, se l’incoscienza della gioventù non ha mai forzato il limite della ragione e della consapevolezza.
Quel limite che ancora oggi, a quasi 50 anni mi aiuta a trattenere il polso destro (perché la tentazione è sempre forte uguale!).
Per questo, le minime dotazioni di sicurezza sono state subito mie quando ho deciso di (ri)salire in sella ma sempre conscio che ciò non basta, che non “lava la coscienza”.
E a questo proposito, vorrei chiederti se sei mai stato interpellato dai vari organismi, siti web, associazioni etc. che si dedicano all’argomento “SICUREZZA IN MOTO”…
Buongiorno, vi ringrazio immensamente per i vostri commenti, i quali mi sono di aiuto per poter esporre nel migliore dei modi ciò che contraddistingue questo blog e i partecipanti tutti, la serietà di "ragazzi cresciuti" ;-). Ho pensato di postare più commenti suddivisi in base alle vostre domande e a ciò che tengo di più, la consapevolezza del volersi bene, di ciò che ogni giorno ci perdiamo nonostante ci possa dare adrenalina pura anche senza essere hai 270km/h. Spero, ma ne sono sicuro di poter dare risposte alle cose senza un apparente soluzione come la parola destino. Scusate se non ho commentato subito, ma da stasera vi prometto il mio impegno, non per protagonismo ma per non perdere l'occasione di aggiungere nuove foglie all'albero della mia vita. A presto Sergio
RispondiEliminaDire che mi dispiace per te, Sergio, sarebbe inutile e scontato, piuttosto traete le vostre conclusioni:
RispondiEliminahttp://www.motonline.com/motogp/articolo.cfm?codice=343156
Non conoscevo la tua storia (non ho una moto e non sono mai andato in pista, se non da spettatore), ma è bello sapere che c'è qualcuno che non molla e riesce a risorgere dalle proprie ceneri. Un abbraccio.
08.34
RispondiEliminaIl problema e' che spesso ci si trova di fronte a dei "Sergio", fisicamente integri, ma moralmente o spiritualmente devastati..
..il tempo che rimane da vivere qui (che piaccia o meno) non e' molto...
e chi lo sa' che tu, attraverso il tuo Dolore, non abbia avuto esperienza di una Realta' piu' Grande e piu' Vera di quella che viviamo noi ogni giorno...;)))
Il mondo del motociclismo e' un mondo pieno di Colori che, a volte, allevia il grigio dell'esistenza quotidiana;
personalmente mi distrae da molti momenti di solitudine e tristezza...
Spero, comunque, che la tua presenza qui sia di conforto e di sostegno per tutti noi.
Ieri è morto un ciclista, non un "moto"ciclista, cadendo in discesa.
RispondiEliminaLa verità è che il corpo umano, quando impatta a più di 15 km/h, è già nelle condizioni di danneggiarsi, anche gravemente. E' la nostra struttura corporea, che è fatta così.
La "sicurezza", quindi, esiste nella misura in cui è funzionale al marketing. Quando lo zietto era neo-patentato, di "sicurezza" non si parlava affatto, si parlava di "prestazioni". Nel 1983 la Kawasaki presentava la Gpz 900 R, 245 kg di peso dichiarati, 115 cavallini di potenza non catalizzata, 250 km/h la velocità massima. Un sogno. Poi, sempre parlando di "prestazioni", 13 anni dopo, nel 1996 esce la Honda Cbr 1000 xx, che sfonda il muro dei 300 km/h. Se si fosse continuato a parlare solo di "prestazioni", oggi, l'argomento di vendita sarebbero le "prestazioni" di moto da 400 km/h? Ecco quindi che nasce la nuova sensibilità per la "sicurezza". Non costa quasi nulla, come tutto quello che non c'é ma che si può far pagare. Consente di riciclare all'infinito sempre la stessa minestra, basta aggiungere qua e là dei pezzi di plastica e il gioco è fatto.
Poi se a qualcuno succede qualcosa, bhè, se l'è cercata. Visto che ci sono le bombe intelligenti, che uccidono solo i cattivi, puoi esserlo anche tu e correre a più di 15 km/h senza rischiare di farti male.
Put, la "consapevolezza" è sinonimo di "ti tira il culo", per citare un autorevolissimo motociclista. Se dici come stanno le cose, non parli per "giustizia", parli per "invidia".
Di Sergio non so nulla, a parte i video, ma mi viene in mente la questioncella del "nihil pavor, nihil pietas"....
9.24
RispondiEliminagrande quiet!
e bravo poggiali, che ci ha preso gusto a farselo mettere sotto la coda per quattro soldi (a discapito dello sport che dice di amare).
il motociclismo in pista è uno sport agonistico, perdio!
non è diverso dal nuoto o dal tennis, se non per gli enormi costi che ha (distruggere una moto è, per quelli che hanno ragione di essere lì, come rompere una racchetta).
per il resto se io domani decidessi di darmi al tennis, alla tenera età di 41 anni, non saprei che farmene di qualche decina di minuti con un ex campione: semmai mi occorrerebbero centinaia di ore tra lezioni di seri e motivati professionisti, partite con miei pari, continui confronti con gente un pochino più avanti di me e, soprattutto, una condizione socioeconomica tale da non avere alcuna difficoltà a giocare/allenarmi tutti i giorni (qualora ne avessi la voglia e la necessità tecnica).
e poco cambierebbe se avessi un figlio di pochi anni e l'intenzione di avviarlo all'agonismo: ancora una volta di lucchinelli e poggiali non saprei che farmene.
se penso a quanta gente va in pista quattro volte l'anno da secoli e sbava per queste cazzate mi viene male! per loro e per tutti quelli che prima o poi rischiano di trovarseli in pista (coi loro bei freni surriscaldati che vanno a fine corsa in fondo ai rettilinei...).
10.10
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=Jy8CMSdkOgA
10.07
RispondiEliminazietto,
quando tu eri neopatentato si fumavano le sigarette senza filtro, ora nessuno è più così sprovveduto... tutti light e superlight!
ahahahahahah
p.s. abbasso le droghe, viva l'alcol e il tabacco!
;)
Anche io sono orgoglioso del mio padre "malato".
RispondiEliminaLo prendo in giro, gli sgonfio le ruote della carrozzina, gli nascondo la protesi!
Nella vita si scoprono vari tipi di "eroi". Ci sono quelli con poteri sovrannaturali, quelli misteriosi, quelli nascosti e infine quelli che combattono ogni giorno, per rivelare al mondo che la forza interiore può varcare qualsiasi limite.
Sergio sei stato aggiunto alla lista dei miei eroi!
Al primo posto però c'è ancora Batman, sfido chiunque ad andare in giro vestito da pipistrello senza fare mai pipì? :-P
Grazie delle tue parole...e grazie a Put della presenza!
10.10.
RispondiEliminasenza entrare nel merito del poggiali , quoto il put riguardo la professionalità di insegnanti-allenatori di altri sport agonistici.
non basta essere campioni per insegnare-allenare ma per avere la qualifica (e di fatto poterlo fare!)si và a scuola...Icampioni(se vogliono) studiano e danno gli esami insieme magari a chi ha praticato senza diventare però un campione.
ovviamente lo studio riguarda anche materie attinenti come (ad esempio..) fisiologia,psicologia,metodologia di insegnamento/allenamento,regolamenti,sicurezza, normative...,oltre alla tecnica vera e propria.
almeno nello sci alpino è così!!!..ve lo posso garantire.
nel motociclismo (come sempre non sono aggiornato..)funziona anche così????
Preso da paolo pozzo post del 9/5:
RispondiElimina------------------------------------
D:Sergio ,giresti ancora in pista??
R: Be guardando questo ragazzo già un po di tempo fa la voglia mi è venuta, eccome!!!
>> http://www.youtube.com/watch?v=8sVEIu_SG_E
La sensazione che ho quando nelle belle giornate vado in giro (specialmente sul lungomare a Viareggio) e vedo una moto da 150cv non mi viene pensato "non posso più camminare" ma invece mi dico "non posso più guidare una moto". Cmq sia la moto non mi fa paura, avessi l'occasione sono sicuro che la proverei, ma non so se avrei le solite sensazioni, mi viene pensato che una volta su la coscienza non mi farebbe superare i 4000 giri.
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D: ci sono accorgimenti(tralasciamo pure l'ultimissimo tipo di protezione "che ti salva da qualsiasi cosa")consigliabili..?
R: be, nel mio caso sono sicuro che ghiaia a parte(anche se cmq per me essenziale) ci fosse stato un air-fence, molto probabilmente non mi sarei fracassato in quel modo.
Mi sembra giusto postare anche le mie condizioni cliniche al momento dell'accaduto per poter dare spunti e pensieri più accurati sulla valutazione dell'impatto:
- frattura scomposta della 6a vertebra toracica, conseguenti lussazioni e sbriciolamenti delle vertebre 5a e 7a
- 13 costole troncate di cui 3 anno causato un emo-pneumotorace bilaterale
- troncatura totale della clavicola
- frattura della 4a vertebra cervicale(fortunatamente non scomposta e senza conseguenze gravi)
22.25
RispondiElimina"nel motociclismo (come sempre non sono aggiornato..)funziona anche così????"
può anche darsi, nemmeno io sono aggiornato su ciò che non è "commerciabile", ma il risultato non cambia: queste sono le proposte che arrivano ai "consumatori".
http://www.braghiracing.com/index.php?option=com_content&task=view&id=8&Itemid=11
lega, marchetti, lucchinelli, cazzola, poggiali...
Da putredine 09 maggio 2011 15:16:
RispondiEliminasergio mi ha detto, se non faccio confusione, che il giorno di adria avrebbe dovuto trovarsi al mugello... poi lui lo racconterà, spero, ma credo che tutta la "banda" finì ad adria per non escludere dei ragazzi che non potevano permettersi il mugello.
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Esatto Put, è andato proprio così, doveva essere la nostra ultima uscita ma il budget di alcuni era limitato, anche perché di uscite al mugello ne avevamo già fatte e di spendere altri 3 milioni di allora per una giornata non era fattibile. Allora optammo per Adria, con un 1 milione e poco più. La pista era aperta da pochissimo.
La moto aveva toccato da poco terra, il tempo di mettersi la tuta e via come un razzo a fare lo scarico di responsabilità. Accesa la moto ed entrato in pista non mi ero di certo preoccupato del fatto che la pista non era ancora rifinita: muretti dei box privi di vetri, ruspe ed escavatori dappertutto, recinzioni non ancora finite, sala di rianimazione priva anche di una normale bombola di ossigeno... e così via. La mattina al tornantino da 1a marcia, ho aperto gas e la moto si è girata, niente di male, rimesse due viti al cupolino, pompatina alla leva del freno un po spugnosa e via alla garetta messa su da Braghiroli. Tutto andava bene e la moto rispondeva fino a quando....
Non mi sono mai tirato indietro dalle mie responsabilità, ma ho sempre combattuto tutte le bugie e le mancate precauzioni di sicurezza di quella pista. Come ho scritto nel titolo di presentazione del post, mi sono sempre maledetto di non essermi reso assolutamente conto che per correre su di una moto non basta solo il coraggio ma bensì la testa sulle spalle. Sono arrivato su una nuova pista e con la convinzione cieca che le piste fossero tutte come il Mugello non ho pensato neppure per un secondo di perdere 10 minuti per capire perlomeno dove mi trovavo e dove avrei dovuto girare... Ma comunque non ci è data la possibilità di fare un giro a piedi lungo il percorso, di poterci fermare, scendere a valutare la pista (magari prima ancora di firmare lo scarico e di aver pagato anticipatamente 1 mese prima). Detto questo, anche avessi fatto tutte le meditazioni del caso non penso che avrei rimesso la moto sul camion, ma avrei girato lo stesso e se al posto del freno avessi incrociato un' altra moto e avessi perso il controllo non penso sarebbe cambiato qualcosa impattando sul quel "muro". Il prossimo post lo dedico alla cronologia di incidenti mortali e non che anno caratterizzato la pista.
Buonanotte
porty,
RispondiEliminama dove vivi? lo sanno tutti che babbo natale non esiste e batman c'ha il catetere!
:)
Put sei proprio un comunista! :-)
RispondiEliminasergio,
RispondiEliminaqualche tempo fa abbiamo letto, in un commento su motoblog, di un frontale in pista.
pare che uno abbia pensato bene di tornare indietro per aiutare l'amico scivolato...
era un racconto circostanziato ma non sono mai riuscito a trovare niente di ufficiale in rete. tu ne sai qualcosa?
una cosa molto bella dei miei tempi, a ricordarla oggi, era il "timore" di passare alla categoria successiva, sia che si trattasse di cilindrata, sia che fosse questione di contesto (compagnia più veloce per strada, prima volta in pista piccola, esordio a monza coi piloti veri, debutto nelle cronoscalate e via dicendo).
RispondiEliminaper contro non si andava mai per far numero: l'intento era sempre quello di scalare la vetta.
con questa filosofia (e allora non mi era chiaro come oggi) non era difficile capire quando il gioco si faceva troppo costoso per le proprie tasche.
questo non si leggerà mai nei siti sponsorizzati, ma è un punto cruciale: se non ci sono i soldi per giocare alla pari con gli altri se ne va tutto a puttane. qualsiasi cosa, dalla poca sicurezza che si può chiedere alle moto fino alla realizzazione personale, passando per la motivazione, la comprensione dei problemi tecnici, i metodi di lavoro... tutto tutto tutto.
sembra perfino troppo semplice ma è così: sono i soldi che hai a dirti cosa fare in moto.
se sei costretto a qualsiasi compromesso rispetto al "programma" sei già fuori strada, e insistere non porta a nulla di buono.
in questo senso mille volte meglio andare per strada con tutto ciò che serve piuttosto che in pista quando e come si può.
oggi la gente preferisce fare ultimo al mondiale (vantandosene su facebook) che vincere l'italiano.
RispondiEliminachiedete a paolo cosa avrebbe scelto: non credo che avrà bisogno di pensarci.
15.32
RispondiEliminaMah, dipende. Io, per esempio, non sarei pronto per una SuperBike 1000. (gia' una 600 e' tantissimo per le mie capacita'!) eppure c'e' gente piu' ferma di me che lo possiede e dice di divertirsi.
Gente con 50.000 km e piu' alle spalle, che usa la moto discretamente bene sul contesto urbano ma poi si perde in altre situazioni.
I soldi vanno benissimo se gareggi alla pari ma poi ci sono molti fattori che influiscono.
C'e' chi potrebbe essere velocissimo nei CIV ma allo stesso tempo essere discretamente fermo in altre discipline (cross, motard ect..), ma anche all'interno della stessa categoria essere piu' veloce con un mezzo piuttosto che con un altro, o preferire una gomma ad un altra, ect ect.
Insomma ci sono mille variabili in gioco ed in genere, fra piloti allo stesso livello, e' in parte una questione di soldi, in parte una questione di culo nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto ed nelle condizioni ideali.
(E' una mia idea quindi opinabile, logicamente!)
:)
16.10
RispondiEliminacoi soldi provi e cambi tutto quello che ti pare, non devi niente a nessuno e non sei costretto a tenere la bocca chiusa per paura di restare a piedi... poi sta alla tua intelligenza non fare il passo più lungo della gamba ed evitare di prenderti per il culo da solo (esempio i tipi col mille che dici).
16.19
RispondiEliminaIo, non fosse stato che dovevo liberarmi assolutamente dell'Aprilia, mai piu' avrei preso una supersportiva.
Fatto sta' che la CBR e' sempre un mezzo rivendibile comunque e finche' c'e', si usa! ;)
Sono sicuro che per andare forte per strada basterebbe comunque un mezzo come una kawasaki en6, agile, leggera e discretamente affidabile;
le gare poi sono un'altra cosa....fra 100 ragazzi che partono, minimo meta' si ritirano per mancanza di fondi e sto parlando solo di Campionato Velocita' qui nel Triveneto...://
Bellissimo post.
RispondiEliminaCaro Sergio, leggerti dovrebbe essere un'illuminazione per tutti quelli che si lasciano abbindolare dal "sogno della vita", dalla passione unica e insostituibile che, se culmina in un "fallimento" (termine su cui ci sarebbe da disuctere per nottate intere) li spinge ad automenomarsi, passatemi il termine, a vivere le cose a metà, per finta, senza pensare che anche nel prendersi cura del giardino o in qualsiasi altra attività possa esserci la stessa emozione, a fare le cose "perchè è andata così" e a vivacchiare facendo cose che non li soddisfano, rinchiudendosi in una prigione a rimpiangere i bei tempi andati, senza mai vivere il presente, nemmeno per sbaglio. Rimane solo l'aspirazione più alta del presente non vissuto: diventare passato.
Per questo io adesso non vorrei chiederti delucidazioni sull'incidente, ma di cosa hai fatto dopo, di quello che fai adesso, sempre che non ti dispiaccia e che le domande non si accavallino troppo tra loro ;)
16.19 un po' come quelli che fanno i monomarca con il kit base fornito dalla casa...
RispondiEliminaput 15.57"chiedete a paolo"
RispondiEliminanon c'è nemmeno bisogno di chiedere...
ho fatto un passo indietro...soo tornato alle salite e mi sono tolto le mie soddisfazioni senza sentirmi fristrato anzi..!
meglio primo nelle salite che nel gruppo a tribolare senza poter essere mai abbastanza competitivo!!
09 maggio 2011 16:00
RispondiEliminaE a questo proposito, vorrei chiederti se sei mai stato interpellato dai vari organismi, siti web, associazioni etc. che si dedicano all’argomento “SICUREZZA IN MOTO”…
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Be fino ad adesso non mi ha cercato nessuno. Solo un certo Jarno... quello che ha ridisegnato la pista di S.Monica. Mi ha chiesto il permesso di far vedere il mio video a Colonia(Germania)in un convegno (mi pare il 5 dicembre del 2009) dove erano presenti i tanti magnati del motociclismo a F1(Ecclestone compreso), in quanto dice di aver creato un software (assieme alle sue capacità ovviamente) dove matematicamente calcolava che la maggior parte delle vie di fuga non erano adatte alle moto. Mi ha raccontato tante cose...ma di + non posso dire... Comunque, visto che chi fa da se fa per tre, assieme all'associazione www.handysuperabile.org (di cui sono vice-presidente)io e altri soci con il patrocinio di Viareggio, racconteremo le nostre storie agli alunni delle scuole medie e superiori, si parlerà soprattutto di PREVENZIONE, non di certo ABBANDONARE il motorino, ma spero veramente che almeno 10 ragazzi su 100 di ricordino delle mie parole, non parole di un insegnante, ma di un loro amico che racconta la propria vita, che si ricordino di aver prudenza.
Se vi va potete visitare una pagina con la conferenza stampa che ha avuto luogo ieri a Viareggio, c'è anche un un PDF con un articolo uscito sul quotidiano la Nazione con la mia foto mente cavalco la "Genny" la mia nuova "2 ruote".
Se volete potete far girare il link:
http://www.versiliaspot.com/conferenzastampa/Handy%20Superabile%20e%20Paraplegici%20Livorno.html
A presto.
21.56
RispondiEliminagrande sergio!
non lo so se sopravviverei ad una settimana delle tue... in bocca al lupo per oggi!!!
:)
La speculazone sui disabili è catastrofica, c' è chi da carabiniere gioca, si gioca, con la pistola e prende pensioni da villa con piscina e chi per Colpa dell' ostetrica deve pure fare visite periodiche per pochi soldi e l' accompagno...
RispondiEliminaTutto costa più del doppio del reale valore, politica come i farmaci sull' aids...
Di chi sta male non ha fregato mai niente a nessuno amenochè ci si Guadagni sopra...
segue un commento preso sotto le qualifiche della motogp:
RispondiElimina"stoner ha fatto di nuovo il vuoto
parli cosi perchè in pista non ci sei mai stato…se sei lento e vedi sopraggiungere un pilota piu veloce devi scansarti….se non lo vedi ti becchi i vaffa….e te li tieni anche…vabbè è difficile capire quando si gira con lo zip fast rider o al massimo col t-max e il casco della momo!!!"
venite a sfogarvi in pista...
:(
11 maggio 2011 18:33
RispondiEliminaPer questo io adesso non vorrei chiederti delucidazioni sull'incidente, ma di cosa hai fatto dopo, di quello che fai adesso, sempre che non ti dispiaccia e che le domande non si accavallino troppo tra loro ;)
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Grazie Laura della tua, soprattutto perchè sei una donna, la cosa che amo di più!
E si parto proprio di quì perchè voglio rispondere seppur purtroppo sinteticamente a quello che mi hai chiesto...
Sai, quando sono arrivato a Montecatone (IMOLA, un centro di riabilitazione super),
e mi hanno messo nel mio nuovo letto e non ero più in terapia intensiva (38gg) ho tirato un sospiro di sollievo e per la prima volta dopo l'evento mi sono rilassato e felice sono caduto in un sonno profondo... da li è ripartita la "nuova vita". Parlo di nuova vita perchè nei 40 giorni seguenti ho capito che avevo chiuso una porta e aperta un'altra, ho tirato le somme e tagliato con il passato. Sembrerà un'utopia cio che scrivo ma ti assicuro che è andata così: sono stati giorni intensi e difficili ma al solito tempo o dei ricordi bellissimi, ho incontrato persone che mi hanno cambiato la vita, mi hanno indicato la strada e io l'ho intrapresa, ho trovato il gusto e la bellezza di leggere un libro, di saper ascoltare, di acquistare una sicurezza tale di non aver più paura di aprirmi come un libro, di ritrovare e credere nella parola "amore"... Già amore... Ho reinterpretato il significato di cosa vuol dire avere accanto una donna, respirare il profumo della sua pelle, passare ore a dialogare con lei, ricominciare come un adolescente a fare l'amore ma con la bellezza di essere già esperto, ricercare ogni piccola senzazione e piacere per essere appagato e trovare nuove senzazioni per avere un orgasmo. Ricordo bene il giorno in quì accadde... Provavo da mesi nel trovare il nuovo equilibrio con la mia nuova compagna, ma nn ci riuscivo, ho pianto per mesi fino ad avere gli occhi tumefatti ed essere sfinito fisicamente e mentalmente, ma l'amore e la mia voglia di rivincita come uomo mi ha poi pagato e finalmente quel giorno il nostro abbraccio e il nostro pianto era di felicità. Tutto questo l'ho scritto in quanto riassume come paragone qualsiasi cosa che poi ho dovuto affrontare nella mia nuova vita, ho affrontato sempre i demoni che deviavano la mia coscienza, ma la cosa che più mi ha aiutato è stato il mio intuito, ho creduto a me stesso.
Mi chiedi cosa ho fatto negli ultimi 8 anni da paraplegico? Be quì non mi dilungo ed elenco i fatti ;-) :
- avevo un' azienda è lo tenuta per altri tre anni poi ho venduto le mie quote e me ne sono andato
- anno sabbatico (mi sono dato alle immersioni e ho reimparato a sciare
- ho lavorato 13 mesi al Centro per l'Impiego, dopo 2 mesi dal licenziamento ho aperto un' agenzia pubblicitaria
- dopo tre anni la mia azienda và bene e sono riuscito a portare a termine il mio progetto:
http://www.youtube.com/watch?v=fGeZj_ub164
A presto Sergio
19.50
RispondiEliminaOggi, al Muraglione ti ho pensato...Con il CBR in piena piega, ginocchio a terra e mi sfiora un 1098 che passa a memoria con gomito rasente il suolo. Io ho tolto gas e ho lasciato passare...
"Uno dei suoi" nei pressi di Laonda si e' steso un ora dopo.
Grazie Sergio ;))))
19.50
RispondiEliminaversilia spot di sergio bachi!
:)
... e ieri mattina la prima immersione della stagione... ma "diversamente abile" si dice per non umiliare i bipedi deambulanti?
;)))
vorrei tornare un secondo su quel commento (15.26) trovato su motoblog:
la prima regola in pista, dove una volta si approdava "per merito" e non certo per "sfogarsi", è FAI LA TUA STRADA.
quelli dietro ti vedono e si regolano di conseguenza, finché possono.
http://www.youtube.com/watch?v=19PewNovA7g
Come direbbe rossi: Scusate il ritardo! ;)))
RispondiEliminaGrazie Sergio della bella risposta, quoto anch'io quello che ha detto il Put: non so se reggerei una settimana delle tue...
glielo avevo detto al Put che i toscani sono belli tosti!
06.08 Purtroppo sembra un equivoco molto diffuso: in realtà durante un sorpasso non dovresti scansarti neanche in strada, ma molti si sentono in dovere di cambiare repentinamente traiettoria per "agevolare" chi arriva da dietro...ma fatti i cazzi tuoi e vai per la tua strada che a sorpassarti ci penso io!
RYU ha detto...
RispondiElimina19.50
Oggi, al Muraglione ti ho pensato...
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Grazie del pensiero, ma soprattutto grazie a te stesso che in un momento catartico hai pensato alla tua persona... Bai momenti che ho passato al muraglione, l'ultima volta che ci sono stato avevo sempre un calesse di moto... ho sempre la maglietta nera con il muraglione stampato 2001, andai anche a trovare anche la testa monda del Duce eppoi ritorno. Bei tempi
1.53
RispondiEliminabei tempi che ti sei acchiappato con tutte e due le mani.
però poi ce ne sono stati altri, di bei tempi, e ancora la "fame" non se ne va.
mi sbaglio?
;)
buona giornata, sergio.
senza parole...
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=ygtBxhFc24A
:)
08.40
RispondiEliminafantastico.
Ho il dubbio pero' che in alcune situazioni il "tacco da 10" alla guida possa complicare le cose proprio come nel video linkato.;))
Peccato che il Male Assoluto siano sempre i motociclisti, mentre per queste "pilotesse" si provi quasi "pieta'";
io oggettivamente se non fossi sicuro di guidare un mezzo prenderei l'autobus, ma vedo che ci sono opinioni discordanti.
Nel gioco delle probabilita', pero', c'e' da considerare anche che, per delle banali insicurezze come quelle del video ci si puo' ritrovare esattamente come Sergio, ora.
Basta avere la sfiga di ritrovarsi a passeggiare rasente automobiliste ( ma anche automobilisti..) che effettuano manovre simili ed il gioco e' fatto.
Ecco perche' affermo che una staccata a 240 km/h con una bolla nel cavo freno puo' equivalere ad una tranquilla passeggiata domenicale mangiando un buon gelato...
Cos'e' la Sicurezza?
Bisognerebbe guardare e riguardare mille volte quel bel video postato in top page "meno alberi + sikurezza" e forse anche qualche giudice ci penserebbe su' prima di "sparare" sentenze illogiche ed irrazionali. ;)))
08.40 Video notevole: una volta ero fuori da un negozio e ne vidi arrivare due, mamma e figlia, in un tentativo di parcheggio: la figlia girava il volante per infilare l'auto e poi invece di continuare la retro girando in senso opposto usciva di nuovo con il muso. Il tempo di fumarmi una sigaretta e la mamma si stancò: si fece cedere il volante dalla figlia e si mise a fare la stessa identica manovra. Tempo di un'altra sigaretta e si stufarono tutte e due, così lasciarono l'auto "parcheggiata" col muso fuori. Di offrirmi di autarle nemmeno l'idea: era troppo esilarante.
RispondiEliminaSo che detto da una donna sembra brutto ma quando vedo persone del mio stesso sesso, specie in scooter o in moto, ho perfino più paura a sorpassare...