venerdì 19 marzo 2010

122. carver&altman


da questo racconto è stato tratto un episodio del film "america oggi", che domani ho intenzione di rivedere.
nove racconti di carver in un film di altman.
ma è solo la punta di un iceberg, o se preferite un accesso facilitato: i racconti di carver sono un'infinità, pieni di dettagli ma sempre sfuggenti, incompleti, cangianti ad ogni rilettura.
descrivono cose evocandone altre.
il vecchio crash mi ha regalato il librone che li contiene tutti... ho il terrore di finirlo.
non vorrei leggere nient'altro prima di prendere sonno.
;)

5 commenti:

  1. Cribbio Put
    mi fa piacere che Carver abbia impressionato anche te!
    Davvero un grande.

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  2. beh, in questo caso sto carver anche per me è un minimalista...
    Certi momenti purtroppo non si possono ne classificare ne raccontare perchè ogni storia di "coma" è a se! Non c'è un caso come un'altro e le varianti fanno si che ogni essere coinvolto in certe situazioni si senta solo nell'affrontare il percorso, sia che vada a finire in bene o che vada a finire e basta!
    Sinceramente io credo che certe storie dovrebbero restare solo sui referti medici perchè quando poi si vanno a sfruttare a scopo di "lucro" non mi appassionano minimamente!
    E' un pò come parlare di "cancro" ...cosa vuoi raccontare di certe cose? Vorrebbe forse uno scrittore spiegare meglio la vicenda di coloro che la vivono in maniera diretta o indiretta?
    Io metto il pollice giù per queste cose.

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  3. 15.21
    lascia perdere i chiacchieroni del video (la cazzata del coma l'hanno tirata fuori e sottolineata loro per fare più impressione: la sostanza, nel film come nel racconto, è che il bambino muore "male"... quindi, tra l'altro, non rapidamente e creando l'equivoco col pasticciere, che è la vera anima del racconto). se ti capita guarda "america oggi" o leggi qualcosa di carver.
    non c'entrano niente con questo video da televendita, ma in qualche modo bisogna pure dire che esistono...
    ;)))

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  4. si.. si.. vabbè...
    Put cambiamo discorso va che è meglio... e vai a dare un occhio alla tua posta elettrica. ;-|

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  5. La narrativa americana è spesso intrisa di degrado, sfiga, luccicanti fallimenti e personaggi spesso veramente miserabili.
    Però non patetici.
    Quest'elemento mi ha sempre attratto: dipingere l'umanità per quello che è anche se è orribile o semolicemente ridicola e riuscire a farlo senza sbavature emotive.
    Solo realtà: cruda e crudele nella sua banale ovvietà e ripetitività.
    Da leggere i primi lavori di bret easton ellis, jay mc inarney, tama janovitz, david leavitt.
    Indispensabile leggere e rileggere "fiesta" di hemingway: la sua cosa migliore.

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