martedì 16 marzo 2010

121. la pagina del buonumore: cartoline tra raggi e dintorni.


foto: motoblog.it

38 commenti:

  1. crash,
    mentre tu ed io passiamo ore sotto la pioggia a discutere su pro e contro del cambio rovesciato... i veri big cambiano col tacco, come i trialisti che vedevo da bambino.
    a proposito, si usa ancora cambiare così sul trial?
    ;)))

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  2. La distanza tra la leva della frizione e il terreno è uno strumento per misurare l'essere e l'apparire, le capacità reali contro il fumo, ecc.
    Quanti vorrebbero anche il gomito grattuggiato ...

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  3. Proprio vero lanfry; ai gradi di piega di quello con la RSV ci arrivo anch'io e il mio gomito è ben lontano dall'asfalto.
    E anche qualora fosse vicino a toccare, lo tirerei indietro subito ! Dove li prendo poi i soldi per un'altra tuta ?

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  4. Quando uno si chiama crash certi problemi scompaiono!
    ;)
    La mia tuta è stata riparata numerose volte proprio come le parti anatomiche sottostanti.
    No problem.
    Ci sono varie interpretazioni possibili di questo sport: la passeggiata sul lungomare non mi è mai piaciuta.
    Ho verificato peraltro che con l'età aumenta la durezza dell'asfalto e tale fenomeno meriterebbe uno studio approfondito.
    Cmq io sono per il cambio rovesciato in pista e per il tradizionale in strada.
    Anche se il Put non è daccordo con me.
    ;)))

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  5. da militare a naja mi hanno dato l'incarico 48'
    vale a dire (motociclista) non ci potevo credere quando me lo hanno detto i tenenti...
    Avranno spinto perchè sapevano che andavo in pista con la mia RD350, avevo la foto nell'armadietto e quindi le voci girano...
    Ma del Guzzi Falcone allora non conoscevo manco il nome... figuriamoci il cambio e la cambiata in se! Allora, tanto per cominciare il cambio è a destra ed in più rovesciato ma ancor più sconosciuto il pedalino che bisognava schiacciare sia in progressione sia in ridizione... cioè pedalone a farfalla prima giù e tutte le altre, forse solo tre se non sbaglio su, in tutto 4 marce... oppure se sbalgiavi a schiacciare il pedale dalla parte posteriore te le trovavi tutte al contrario... Insomma prima di farmi uscire dalla caserma e guidare in strada per fare da staffetta alle autocolonne ci ho rimesso una mimetica e il parafango della macchina del colonnello... Sono andato nel panico e cercavo il freno post. a dx
    L'ho scritto in modo complicato proprio come è nella realtà, cioè prima che capisci il dafarsi il parafango della croma era da buttar via... :-D

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  6. Questa è la moto incriminata, notare la leva del cambio...

    http://www.acr-ricambi.it/falcone%20lat%20dx%201.JPG

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  7. Essì che me la ricordo!
    Tra i vari pezzi di fero che mi sono passati nel box ho avuto anche uno stornello 160 che trovavo simpaticissimo!
    Confermo che la cambiata era poco intuitiva.

    Sempre i più forti quelli della guzzi!
    ;)

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  8. ma quello è il cambio a bilanciere!!!
    nella poca naja che ho fatto l'ho usato anche io:
    ogni giorno almeno 30 falconi da viale suzzani all'aeroporto di bresso o all'arena, dove poi hanno (gli altri) fatto l'esibizione.
    ad un semaforo sì ed uno no erano fanalini posteriori che saltavano...

    comunque prima o poi lo ripescheranno, in pista, il bilanciere: cosa c'è di meglio di un cambio che schiacci soltanto?
    :)))
    intanto ce l'ha la guzzi "ala nera di california"
    ;)

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  9. Il cambio a bilanciere aveva una sua logica, la corsa di innesto era lunghissima e con il piede imprigionato dentro gli stivali/anfibi niente di meglio che premere solamente.
    probabilmente la sicilia era il magazzino d'italia ed oltre ad avere materiale americano della guerra di corea ci si poteva divertire con un bel motociclo tattico.
    La bianchi MT61, in teoria era anche a prova di guado fino alla sella nella pratica prima dovevi farla partire e poi abituarti alla leggerezza dei suoi 200kg in fuoristrada trascinati da 10cv.
    Penso che con il falcone si potesse intraprendere un tragitto stradale con questo era quasi impossibile.

    http://www.motold.it/galleria.asp?lang=it&idPag=414

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  10. put sull'ultimo numero di motociclismo d'epoca c'è un bellissimo servizio sulla RD350.

    http://www.motociclismo.it/motociclismo-depoca-aprile-2010-1-editoriale

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  11. grazie lanfry,
    sono tornato proprio ora da un giretto a milano per vedere il mio fratellino apnea... oggi è proprio sant'rd: mi pare che lui la conservi ancora, la sua!!!
    ;)))

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  12. 16.38
    Non so se mi sbaglio ma oggi un oggettino come la RD350 non mi sembra che ci sia.
    Tutto sa di deja vu, plasticoso, economico e in definitiva che vale molto di meno di quello che costa.
    Non so se sia un errore di stampa ma vengono riportati dei tempi "strani", 1.31 a MISANO e poco + di 2 minuti a MONZA. Spero che sia un errore altrimenti ci siamo persi una bella opportunità a non sviluppare + il 2 tempi.

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  13. lanfry
    le tue parole sono musica per le mie orecchie!
    L'abbandono totalmente immotivato del due tempi ha segnato l'inizio della fine, il declino che sta vivendo inesorabilmente il motociclismo.
    Non c'era nulla di fantascientifico nell'ammetere di aver fatto una cazzata e compiere un passo indietro.
    E invece no: facciamo il mille 4 tempi però non va bene perchè va troppo forte, allora facciamo l'800 però è un casino per i costi esorbitanti (levitati a causa del'elettronica: cazzo non si riesce a togliere il freno motore al 4 tempi!!!) allora facciamo le limitazioni: numero di motori, peso ed altre cazzate!
    Era tutto troppo semplice: la derivata di serie nelle formule sbk e stock.
    Sviluppo senza limite al prototipo mgp a 2 tempi con 2 sole limitazioni: cilindrata e quantità di carburante.
    Altro che motodue...
    E nessuno mi dica che il 2 tempi era giunto al culmine del suo sviluppo: con i soldi spesi per l'elettronica si poteva portare il due tempi a sublimazioni esoteriche che ne avrebbero fatto davvero la classe regina, il prototipo, la moto degli dei.

    Chi ha provato il due tempi spinto non lo dimentica più e sa quale manico occorreva per portare al limite tali mostri.

    Oggi sono nostalgico e malinconico: mi sa che vado su ibbei a cercare un gamma 500.
    :(

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  14. ce l'ho put ce l'ho... sacrosantamente custodita sotto il suo bel telino per non prendere troppa polvere... Ma un giorno gli farò un bel make-up e sarà per me il giorno più bello della mia vita darle una mazzata sulla pedivella d'accensione!
    (rigorosamente a mano) ...con la mia piccola non ho mai usato il piede per metterla in moto, era troppo degradante!
    Sempre al primo colpo! Che gioia!!!
    E quando sul km. mi mazzolava anche i 1000cc4T era come aver trombato la Ferilli... e la Hunziker insieme! ...i 600cc non li pensavo nemmeno, acqua frasca per la mia piccola...

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  15. apnea che modello hai?

    RD = race developed, mi sembra che la moto meritasse ampiamente la sigla.

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  16. A.A.A.A
    Vendesi al miglior offerente.
    Oggetto:
    Yamaha 500 4 cilindri 2T EX Mulettino Kenny Robert. Colore Gialla/Nera.
    Eguivalente = 4 RD 350 ;-))))))

    (Scusa Put...ma non ho resistito);-)))

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  17. porca puzzola...
    avevo scritto un commento ma poi è sparita la connessione internet e me lo sono perso.
    l'rd era una moto che si prestava a delle elaborazioni pazzesche, nonché al reciclaggio di parti nobili "avanzate" dalla GP di qualche anno prima.
    per questo credo che il tempo di monza sia verosimile.
    non l'ho mai amata molto, ma devo riconoscere che se non fosse esistita non avrei potuto provarci, conti alla mano, con le corse.
    perché poi la cosa buffa è che dopo qualche anno avrei anche corso certe gare con la transalp del papi, convinto di fare bene; ma da novizio mai avrei sospettato certe realtà della guida in montagna: l'rd è stata fondamentale per entrare nella dimensione agonistica.
    per come guidavo io l'asfalto voleva il 4 tempi: troppo approssimativo il due, per i giochini che piacevano a me.
    comunque,
    quanti bravi piloti sarebbero rimasti a casa, se non fosse esistita l'rd... forse gran parte di quelli che ci restano oggi: abbiamo valentino ma non mi pare che si stiano scandagliando i bassifondi per scovare il suo erede. anzi, certe volte penso che il motociclismo agonistico sia la giusta punizione per i riccastri troppo pieni di sé: nel giro di due stagioni imparano come gira il mondo... o almeno potrebbero.

    ;)

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  18. ...
    ieri stavo in coda con apnea, a milano.
    davanti (con passo automobilistico) avevamo un tipo su una hornet nuova nuova, il casco 46, la borsetta a tracolla (l'oggetto meno motociclistico del creato) e la divisa da bravo impiegatuccio.
    apnea era nervoso, ma qualche risata ce la siamo fatta; sicuramente una è scattata per "il suddito" sulla hornet.
    ;)))

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  19. è ora di correre in collina, prima che i sudditi si sveglino e mi schiaccino con le loro "tonnellate di debiti a 4 ruote"!
    ciao
    ;)

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  20. Lanfry la mia è la RD350LC del "85 ma tutta super preparata da un ex meccanico uff. della SBK di quei tempi... un mio carissimo amico che adesso avrà una sessantina d'anni e so che fa l'autista per un vescovo ad Avellino o Benevento non ricordo bene ma la zona è quella... Ha scelto bene il prete e?
    In moto era uno dei migliori e per prepararle era il migliore, ricordo che arrivava gente con le loro motorette da corsa anche da 500km di distanza per farsi pompare i motori, nell'ambiente era conosciutissimo e a me faceva un piacere enorme il fatto che la mia moto l'avessi comprata da lui, dato che in officina ogni tanto gli capitava qualche occasione... Mi ricordo la sera che mi disse: allora vogliamo far volare il tuo mezzo o no? Giuro che non stavo aspettando altro, solo che non sapevo a quanto ammonava una spesa del genere... e lui mi disse tranquillo non ti faccio spendere niente, lavori per me a gratis per tutta l'estate dalle 3 del pomeriggio alle 8 di sera... Per me fu un doppio regalo perchè volevo imparare di più anche sulla meccanica e poi quello era il mondo che volevo!!! Ma vi immaginate un ragazino di 16 anni a contatto con piloti e team e nei weekend prove in pista insieme ai Big?
    Credo che in quei 4/5 anni io abbia riscosso tutto il disagio adolescenziale di una famiglia con i genitori da sempre in combutta e separati... Ricordo tutto come se fosse ieri, la prima volta in pista: dopo i primi, primissimi giri in pista della mia vita con la RD, ricordo che tutti mi dissero fai 4/5 giri e rientra perchè ci devi raccontare la tua emozione e come senti la moto... e così feci, quando rientrai ai box erano tutti li che scherzavano come fanno i grandi (io 16 enne) e la radio dei box passava la canzone di Jovanotti (ciao mamma guarda come mi diverto...) mi sono così emozionato che non riuscivo a togliere il casco perchè piangevo dalla gioia di quel momento che mi era stato regalato dal mondo!!!
    La mossa successiva fu quella di montare due splendide GALASSETTI, le migliori in quel periodo per quel genere di moto... Da li poi basta, a ruota ci furono tutte le escalation del caso... Quanti soldi ho speso, dai 16 ai 20 anni posso dire che ho vissuto solo per la moto... Per fortuna che avevo una fidanzatina che era pazza di me e ogni tanto me la dava senza che io facesse il minimo sforzo... altrimenti i miei pensieri vi assicuro che non erano indirizzati verso quell'oggetto :-) Ho conosciuto un sacco di piloti del campionato italiano di quei tempi, e della Open Invernale, ero più in pista che nel letto di casa... ormai ero li anche quando facevano girare le macchine, perchè avevo un amico che correva nel superturismo... un bell'ambiente anche quello, mi affascinava più delle moto perchè quando facevo l'Uccio della situazione mi rendevo conto che come regolazioni e spiegazioni tecniche al box era moooooolto più ricca e approfondita rispetto alle moto e la cosa mi appassionava parecchio! Solo che appena sentivo quell'odorino d'olio di ricino dei 2T mi trasformavo e non capivo più niente...
    Scusate il revival ma mi son perso un attimo nei bei ricordi :-(

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  21. "la borsetta a tracolla (l'oggetto meno motociclistico del creato)"

    ...'zo vuoi, ce l'ho anche io un magnifico borsello a tracolla :)))
    dentro una delle tasche ho rinvenuto una manciata di pence (l'ultima volta che son stato in UK era settembre), poi c'è una candela della vespa, il menu di una pizzeria da asporto, una agenda con le misure delle gomme del wr, una guarnizione da caffettiera e il trittico patente/bancomat/documenti moto.
    i soldi, da sempre, li tengo appallottolati nella tasca dei pantaloni

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  22. 10.38
    bel racconto apnea!!

    Io ho vissuto una cosa simile ma strano a dirsi non per le 2ruote che comunque è stata la prima passione motoristica ma per le 4ruote con il kart.
    Godevo ad andare in moto ma sognavo di stare in pista con la F1, la cosa nasceva dalla possibilità di stare dentro al mondo di ALBORETO,PROST,SENNA,ecc. grazie ad uno zio, di quella che è diventata poi mia moglie, di MONZA che ci ha viziato per anni(84-92) con 4 giorni irripetibili dentro questo mondo prima irraggiungibile.
    La F1 era troppo lontana ed ecco che il KART era molto + a portata di mano, quindi le prime uscite in pista amatoriali insieme a personaggi che facevano la storia della categoria trasmettevano sensazioni molto simili alle tue.
    Io giocavo "sporco" perchè giocarellavo con un kart con motore prototipo raffreddato a liquido di una categoria soppressa(per costi e prestazioni eccessive) con prestazioni di molto superiori ai 100monomarcia e ai 125raffreddati ad aria e con limitazioni al carburatore.
    Poi quando a FANO mettevo tutti i campioni in allenamento dietro nel lungo rettilineo salvo poi farmi passare da tutte le parti e da tutti in curva capivo senza possibilità di appello che quel "mestiere" a me era precluso. Oltre tutto il KART anche da amatore aveva dei costi in pneumatici, pasticche freno, revisione motore, riparazione danni per incidenti da contatto che avvenivano immancabilmente ogni uscita molto elevati che non mi potevo + permettere.
    Le uscite in KART avevano comunque un innegabile lato positivo, evitavi di fare grosse stronzate con l'auto per la strada. Un pò quello che dovrebbe essere lo sfogarsi in pista con la moto.
    Ho delle vecchie riprese di quel periodo che ho riversato in DVD e la tentazione di andare a CORRIDONIA a veder di trovare qualche occasione dal "sedile di guida ampio" è sempre molto forte.

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  23. Caro Lanfry, ...ho avuto anche quello, il kart ce l'ho avuto due volte, l'ultimo dall'2006 al 2009,
    un'intrepid con motore Vortex ROC, 125 monomarcia di ultima generazione, mi ricordo che alla 4/5 uscita, in notturna a castelletto ticino ero in bagarre con un tipo col 125 a marce e mentre lo seguivo a 4/5 metri di distanza e proprio nel mentre preparavo il mio sorpasso, lui fece un 360 all'uscita del rettilineo, mi si piantò in traiettoria ed io avevo tutto il pedale del gas giù... credo che in quel pezzo di pista si raggiungessero tranquillamente i 100km h ...fummo entrambi fortunati a non farci un cazzo ma ti assicuro un incidente alla Zanardi, i kart esplosero ed il suo mi fece da trampolino, un decollo aereo di tutto rispetto... non so come mai NON gli segai via la testa, quando ritornai sull'asfalto ero in pratica col kart obliquo e mi cappottai... rimasi incastrato nel telaio ribaltato e la benzina che mi entrava da tutte le parti... in un nano secondo mi feci un piccolo check-up per capire se ero ancora tutto intero e quando mi resi conto del liquido che mi entrava nella tutta cominciai a gridare aiuto!!! E' stata la prima volta che l'ho fatto in vita mia, avevo il terrore di finire fritto in quel modo...
    Poi dopo un paio di mesi lo rimisi in pista!
    Ma da li capii che anche quel giocattolino andava usato come le medicine, mai abusarne troppo!!! :-)
    Se non sbaglio il Put dovrebbe avere qualche foto del mio Kart... col numero 74 di Daijiro Kato il pilota che mi è rimasto nel cuore!

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  24. quanto me la rido...
    :))))
    ne ha scritti tanti di bei post, il mio fratellino; ma se la montagna non va da maometto...
    ;)))

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  25. 12.14
    l'ho visto pure dal vivo, il tuo kart!
    bellissimi mezzi, anche con i motori da motozappa insegnano un sacco di cose!

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  26. apnea il mio era un kali kart, 3dischi freno e con motore ibrido, basamento yamaha 125 cross e testata singola del 250 HD bicilindrico raffreddato ad acqua con cui correva nel mondiale WALTER VILLA. C'è stato un periodo in cui esisteva una categoria prototipo dove potevano correre anche i bicilindrici e si correva in piste come MAGIONE con tempi molto simili alla F3.
    Potenza e accellerazione da buco nello stomaco, leggermente carenati erano delle vere e proprie bare della morte ma per uno imbranato era uno spasso uscire ultimo da una curva e passare tutti in rettilineo.
    trovare i pezzi di ricambio originali del reparto corse hd era praticamente impossibile e quando ci riuscivi non uscivi di casa per 1 mese.
    comunque finchè è durato il motore è stato un bel divertimento, facevi incazzare tutti i professionisti che si allenavano con i loro lucidi oggetti mentre il mio se si rompeva qualcosa come il radiatore(per incidente) continuavi a girare perdendo acqua da tutte le parti(1 rabbocco ogni 15minuti fino al rosso dello strumento) e finchè c'era benzina e olio dal circuito non ci usciva.
    A Corridonia recentemente ho ripreso confidenza con i nuovi telai con assale maggiorato cavo e devo dire che sono un'altra cosa, peccato la potenza che mi è sembrata scarsina o sono io che sono aumentato di peso??

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  27. Se pesi come me sei nella merda, io credo di aver trovato il limite del mezzo abbastanza presto, solo che poi bastava un pischello di 50 chili di 15 anni per suonarmele di santa ragione... allora aquel punto o detto: ok, finchè ci divertivamo andava più che bene ma quando le cose incominciano a diventare serie, le figure di merda dovute alla stazza incominciano ad andare strette pure quelle... Quante volte in uscita dai tornantini mi rendevo conto che era solo una questione di zavorra e pensavo domani in box gli sbatto su il motore della RD e voglio vedere sti fighetti se riescono a vedere anche solo le traiettorie... Mannagia... La mia stazza mi ha aiutato nella vita per tante altre cose ma per tutto quello che piace a me personalmente mi è stata sempre di intralcio! 187cm x 90 kg... capisci che un kart di quelli arrivato ad un certo punto poi ti manda a cagare... no?

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  28. l'avete visto questo?

    http://www.motoblog.it/post/23433/video-test-dellaprilia-rsv4-r#show_comments

    come convincere la gente a comprare qualcos'altro.

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  29. non riesco più ad aprire motoblog dal pc.
    posso farlo dal blackberry, ma se tento il login succede come sul pc: "503 - Service Not Available"
    vale anche per voi oppure mi hanno eretto una barriera dedicata?
    :))))
    tra l'altro avevo scritto in privato a ottomano e così non so se mi abbia risposto.
    :(

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  30. ... anzi no, èrrrotto un'altra volta!
    uff
    :((((

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  31. Put, ho appena letto su mb e gpone dei test in Qatar... Mi sà che le mie previsioni su Stoner, Lorenzo, Pedrosa e Spies potrebbero avverarsi :-)))))

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  32. ciao zio,
    guarda anche questo:

    http://www.motoblog.it/post/23460/motogp-fb-corse-non-ancora-nella-entry-list-lo-precisa-un-comunicato/1#1428355

    e magari vedi anche le puntate precedenti, seguendo l'iter del povero mak in fb corse...

    http://www.motoblog.it/user/maurizio-mak-ottomano

    sono piccole realtà che parlano di miliardi di esistenze.
    le moto... se rinasco non le cago neanche, ma quanto mi hanno insegnato!
    ;)

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  33. ma mak è così arrabbiato, perchè???

    non è che si è dovuto pagare anche la trasferta??

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  34. 15.34
    sto ridendo amaro, lanfry.
    è così difficile capire dove tendere la mano e dove sparare, certe volte...
    cmq mi sa che ci hai preso.

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  35. intanto il grattagomiti della foto sopra lo portano a fare il mondiale, pure lui...

    http://www.motoblog.it/post/23521/superstock-1000-lorenzo-baroni-al-via-a-portimao-con-il-team-pata-bg-racing/1#1429017

    chi si ricorda braglia di motosprint?
    avrebbe potuto fare il mondiale anche lui, forse: ogni tre righe lasciava intendere che come lui nessuno mai...
    oggi però stanno più avanti, i comunicatori: tutti al mondiale! poi, se fai ultimo, lo scriviamo in maniera tale che tutti si complimentino.
    comincio a capire perché manchino nuove leve italiane tra i big: siamo nell'era della VISIBILITA'.

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