
non fosse per un paio di eccezioni tra noi putriblogger, avrei pensato di farne il logo del blog...
:)))
eppure una volta presi un pagone da paura sulla ferriere boasi:
avevo 22 anni ed un certo giorgio (non il mio già citato rivale) di 42 mi indusse a finire la salita con una mano sola e pensando ad altro.
l'avevo conosciuto qualche ora prima facendo vasche sul passo del bracco.
stava con due fermoni di prima grandezza e finimmo a tavola insieme.
quattro cbr 600 quasi identiche, la mia era la 92 coi cerchi rossi...proprio la moto successiva al gsx-r.
beh, fu un giorno terribilmente noioso... ero uscito anche il giorno prima, cominciavo ad essere stanco e la voglia di sganciarmi da questo gruppetto cresceva ad ogni curva, ma erano dell'hinterland milanese ed ormai era chiaro che ci saremmo salutati solo alla fine dell'uscita.
e poi questo giorgio aveva dichiarato con una certa antipatia che sul centocroci se ne sarebbe andato, suggerendomi con qualche giro di parole di non ammazzarmi nel tentativo di seguirlo.
facemmo una barca di chilometri ad un passo soporifero e dal centocroci non passammo mai... ricordo che avevo la nausea.
finalmente arriva la ferriere, subito fuori dal paese tiro una staccata secca, passo tutti e inserisco...
a centro curva me lo vedo di fianco ancora dritto e sento rumoracci di saltellamento... uscirà da quella curva ( destra cieca) sulla linea di fine corsia opposta, una decina di metri avanti a me.
un breve allungo e una lunga sinistra in mezzo al bosco... senza mai chiudere, con la moto che si contorceva.
mi rialzai prima della terza curva.
al posteggio del bar in cima, dopo la galleria, era fermo da un pezzo quando arrivai.
gli altri due ci raggiunsero dopo una vita, avendo pensato bene di fermarsi a prendere una multa dal poliziotto municipale che stava a metà salita.
fu durante quella lunga attesa che questo snervante individuo disse, per l'appunto, "un buon soldato è un vecchio soldato".
non lo reggevo più, ormai volevo solo tornare a casa e rivedere il mio protocollo di avvicinamento (e allontanamento!) dagli avversari domenicali.
comunque in seguito ebbi modo di scoprire che i fratelli materassai di lissone (l'altro si era conciato peggio di falappa sulla serravalle) erano una specie di leggenda. imbattibili su strada aperta.
fu una lezione importante, effettivamente "un buon soldato è un vecchio soldato" è un concetto che ho fatto mio e che mi è tornato utile in varie situazioni.
altro che le pressioni psicologiche di valentino!
:))))