AHAHAHAHAHAH Ciao put ti sei ricordato di quella storia?! Per facilitarne la lettura ho fatto un copincolla: niente di autocelebrativo, per carità, ma spero che faccia venire voglia anche agli altri di raccontare qlc storia di moto. "La predica dei soliti salutisti è davvero insopportabile. Ricordo la lettera di un ragazzo a superwheeles che frustrato aveva deciso di abbandonare la moto. Gli era successo che su una strada di montagna (precisamente il tratto di tiburtina tra carsoli e tagliacozzo) stava cercando di mettere in pratica quello che aveva imparato ad un corso di guida veloce in pista. Mentre al top della concentrazione su cbr 600 con tuta guanti stivali ecc. ecc. staccava con un certo stile per impostare una traiettoria perfetta si è visto superare all’esterno da un pazzo con tdm infradito canotta e corriere dello sport nella tasca dei calzoncini. Ero io. Gli risposi in privato (la lettera era una e-mail)che posseggo una casa su quel tratto di strada e quando vado a comprare il giornale ci vado così, senza abbigliamento tecnico e con un passo che a lui è parso folle ma per me era soltanto un pò allegro."
La casa non la ho più (è rimasta alla mia ex moglie) ma ogni tanto ci torno a fare 2 pieghe. Conosco quella strada come le mie tasche. E' uno sballo, potete credermi!
Mi ricorda una uscita di mille mila anni fa, sopra Genova, con un endurista da asfalto: KTM 250 seminuovo (con i tacchetti delle gomme consumati a "visierina"=dalle frenate sull'asfalto), abbigliamento nuovo e grandi impennate su asfalto alla partenza. Il ritorno di un giro "tranquillo", se lo è fatto su asfalto, da solo, in preda ai crampi, mentre noi continuavamo per la nostra strada :-)
Faccio una cosa controcorrente qui, và: posto un commento IT (copio dal forum del Dragone).
Lezione di guida ed uso scorretto della moto e della cartinaInviato: Sab Lug 11, 2009 9:23 pm
Iscritto: Gio Gen 04, 2007 8:33 pm Messaggi: 1241 Località: CALCINELLI Stamattina sono andato a Cervia. Volevo vedere i motardari girare nella pista che sembra la più comoda, da Calcinelli (ci sarebbe anche quella interna al circuito di Misano, ma le date in cui è disponibile sono veramente poche, costa il doppio e i giudizi non sono molto favorevoli). Mi convinco sempre di più che certi istinti bellicosi, che non se ne vogliono andare a riposo, è meglio sfogarli tra i cordoli che tra i guard rail e i pali della luce.
Parto con calma, alle 10,30 dopo aver schivato la coda per un maxitamponamento vicino Rimini nord arrivo al circuito
http://www.happyvalleykart.com/
e mi metto ad osservare i "colleghi" per vedere come e quanto vanno e soprattuto se c'è qualche regola particolare da applicare alle moto, in modo che, quando finalmente mi deciderò ad andare, non incorra in sgradite sorprese.
Il rombo da elicottero che accompagna le uscite di curva dei più gagliardi scuote l'aria tutto attorno e le viscere di tutti i presenti me compreso, che non vedo l'ora di essere in mezzo a loro.
A quel punto, sono le 11,15 decido di prendere la strada verso casa, però non rifacendo lo scempio di fare l'autostrada come all'andata, per non rischiare di arrivare a pista chiusa. Mi sono portato la cartina per studiare una via alternativa e la apro. Non ho le idee molto chiare, essendo la parte a confine tra marche e romagna, per me abbastanza sconosciuta. Decido di arrivare, cercando di evitare la E45, a Mercato Saraceno, poi lì deciderò.
Dopo essermi perso un paio di volte dentro Cesena, riesco ad uscirne solo prendendo per un breve tratto la E45,sulla quale faccio il pieno ed esco subito, per perdermi altre due volte prima di arrivare a Borello (possibile che le uniche indicazioni che funzionano siano quelle che portano alla superstrada? A proposito, io mi lamentavo dello stato di incuria in cui versano le strade marchigiane, piene di brecciolino, guardate in queste foto come sono quelle romagnole!!
Insomma gira che ti rigira arrivo a Mercato Saraceno, che da quel che ho intravisto, passandogli a fianco sicuramente merita una visita mooolto più approfondita, magari approfittando di qualche festa/sagra/mostra/manifestazione/capriccio. Da lì mi arrampico verso Perticara, per una strada erta e stretta e dissestata passndo il Passo del Barbotto, con curve da prima ridotta, ma con spettacolari paesaggi ed un grande senso di pace ispirato dalla solitudine pressoché totale e dalla tanta natura rigogliosa. Arrivato lassù preso da qualche abbaglio e convinto di andare verso Pennabilli e san Leo, mi ritrovo dopo una ventina di km di una bellissima strada dal fondo e dalal conformazione perfetti per stondare le gomme, a Sant'Agata Feltria. Ignorando dove si trovasse di preciso, e pieno di fiducia nelle mie capacità di orientarmi col sole e le nuvole proseguo convinto di sbucare in Valmarecchia, in quanto, nel frattempo si era formata in me la convinzione di percorrere Viamaggio e di lì, chissà....
Infatti mi trovo dopo altri bei 20 km circa a Sarsina!! A 10-15 km da Mercato Saraceno, lungo la E45!!
E li che faccio, torno indietro? Giammai, solo i codardi indietreggiano e via, lungo la strada che costeggia la E45 recentemente riasfaltata dopo la riapertura di quel tratto di superstrada curve di vario raggio e tratte più scorrevoli, percorro Sarsina - San Piero in Bagno - Bagno di Romagna e Verghereto (faccio finta di non vedere il cartello per il passo del carnaio, che tanto godimento mi procuro mesi orsono). La seconda parte del tratto funge attualmente da deviazione per la superstrada interessata da lavori in corso per cui sembra più un tratto di piasta africana con tutto il toulè ondulé, che una moderna strada asfaltata pur se costellata di curve strettissime. Ma io non demordo, stringo i denti che altrimenti battono all'interno del casco ballonzolante (ma la neurologa non mi aveva consigliato riposo????) e tengo il gas (moderatamente) aperto. Dopo Verghereto (canili?), però cedo alle lusinghe della vita borghese e mi immetto in superstrada: Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, San Giustino.... ah già e chissà com'è Bocca Trabaria fatta col CBR, dopo tanti anni??
Dalla settimana scorsa fatta col SXV e in compagnia, mi ricordavo una bella passeggiata di buon passo, con fondo stradale buono, curve belle ed un tratto centrale "in apnea", cioé così fitto di curve senza interruzione da lasciare senza fiato. Ed nel tratto in discesa dopo Lamoli acqua a catinelle. Stavolta non piove, anche se a tratti nubi minacciose (e quando mai nei weekend??), oscurano il cielo. Però la strada ha un sapore diverso: la parte Umbra ha un brutto fondo stradale, pulito ma pieno di rattoppi e tratti ampi e veloci (ma sconnessi), si alternano a curve strette e cieche che spezzano il ritmo. Fino alla casa cantoniera ed ai paletti gialli e neri che segnano il bordo strada quando c'è neve. Da lì, fino alal casa Cantoniera che si trova scendendo dal lato marchigiano c'è del lavoro da fare: frena, piega, accelera, raddrizza, frena, piega ecc.ecc.... l'aria frizzante del passo rende piacevole il "lavoro" ed immagino il sorriso che si sarebbe visto dai miei occhi, se gli avessi guardati negli specchietti. Ma non è il caso di togliere lo sguardo dalla strada. La vegetazione torna a farsi imponente e circondato da prati verdi e alberi rigogliosi passo velocemente Borgo Pace, Mercatello ed arrivo ad Urbania. A quel punto devo controllare se tengono la strada pulita, così ignorando il cartello Fano che mi avrebbe condotto "linearmente" a Fermignano passo le 3-4 rotonde e mi immetto sull' "amica" strada delle Capute. Constatato che tutto è a posto salgo di buon passo, passo il bivio per Pieve di Cagna e, dopo una curva a sinistra che credevo di aver percorso abbastanza velocemente, sento uno strano rumore dietro. Temendo di aver rotto qualcosa, accenno a girami per controllare e in quel momento un lampo bianco rosso mi sfila accanto e ruggendo guadagnala strada di fronte a me e si allontana velocissimamente. Ripresomi, dalla sorpresa provo a veder di cosa si trattasse e cerco di avvicinarmi. Aprilia RSV1000R Bianco rossa, tuta Spedy nero rossa e una fluidità e pulizia di guida che era un piacere guardarlo. Con assoluta naturalezza e la consapevolezza di ogni movimento rendeva semplici le curve complicate e naturali i passaggi ostici di quella strada. Il buon uomo sembra abbia voluto aspettarmi evitando di esagerare, in modo che io potessi cogliere i segreti per evitare guida impiccata e scoordinata che spesso mi contraddistingue. Spediti nei tratti isolati, tranquilli nei paesini e dove c'erano pedoni e ciclisti arriviamo a Urbino e da qui evitando il nuovo tratto di superstrada, a Fermignano. Subito dopo Urbino devo girare il rubinetto della benzina in posizione di riserva e basta quello per perderlo, a mio avviso, definitivamente. Poco dopo invece lo ritrovo, subito prima di Fermignano, accodato al traffico abbastanza sostenuto, passiamo il paese e qualche km dopo, lui svolta a destra in una stradina minuta. Lo saluto con un gesto della mano che vuol dire:"grazie della compagnia e della scuola". Indeciso tra il piacere di quella scoperta e la delusione per aver scoperto un sacco di difetti, stanco ed affamato. Non ho nemmeno voglia di fermarmi a Fossombrone a fare benzina contando che arriverò a casa "per un pelo". Così è e alle 15.30 e dopo 356 km, finalmente posso pranzare!
MW brividi, mw, brividi! Vado ogni anno a misano per la sbk ed ogni anno facendo una strada diversa (una volta c'è scappato un fuoristrada di 60 km con uscita a gualdo tadino) e molti dei posti citati sono stati obliterati dalle mie supercorsa e il mio occhio ne ricorda (quantomeno) il cartello!
Devo dire, ad onor del vero, togliendo un pò di romanticismo all'incanto di queste strade, che il mio socio ci ha lasciato 2 volte la patente (a lui piace stare davanti e il telelaser non perdona)!
Lalolli il lavoro nobilita l'uovo e la calma è la virtù dei morti. Leggi quando sarai serena e finalmente in pace con te stessa... NAOMRENGHIEKIOOOOOOOOO...
prendo spunto dal post multiplo di mw e vi racconto di come io e l'enduro abbiamo iniziato ad annusarci da lontano. quando ho deciso di (ri)provarci ho deciso che mi sarei risparmiato la trafila della crescita progressiva con le cilindrate. del resto l'avevo già fatta per quelle che ritenevo "moto vere". avevo un mille arancione senza carene, col manubrio dritto e 127 cavalli. l'idea del 125 da enduro mi faceva ridere. prendo un seiemmezzo e vaffanculo. lo trovo a cremona, un klx 650 r di cui sarei stato il settimo proprietario. vuole poco, vado a prenderlo. ecco: intanto manco riuscivo ad accenderlo, forse per via della mia struttura ossea da tacchino. passano i mesi, imparo ad accenderlo, lo rimetto più o meno in sesto, e cerco un compagno di merende. belin, avevo ancora la roba da cross che avevo comprato scontata quando c'era stata l'alluvione a genova, quella del '92. trovato pure il socio, si esce. porca bagascia a me e a quando ho snobbato il 125: un culo indegno, la moto più ingrata su cui abbia mai posato le chiappe. il mio compagno di merende va sempre più spesso. "ti piace vincere facile" gira con un CR250 che tutto intero pesa come il pignone di quell'elefante verde che mi son portato in box. lui va sempre più spesso, dicevo, io sempre meno. l'enduro qui è a metà strada fra il trial e il free climbing. il klx 650, semplicemente, non ce la fa. o meglio: il dubbio è che lei ce la farebbe pure, io no. le uscite totali non superano le sei/sette, non sboccia l'amore, anzi, l'ammore con due emme...penso che con un 250 4 tempi (entusiasmante come una peg perego depotenziata) darei del filo da torcere a knight. scatto qualche foto al kawa e metto gli annunci. viene da como un ragazzo di messina che vive a milano ma che ha la residenza in sardegna. e gli vendo (a 500 euro in più di quanto l'avevo pagata io) la mia motorona verde, comprata a cremona. intanto cerco un duemmezzo 4 tempi: l'arma assoluta. tempo 10 giorni son partito alla volta di piacenza, per andarmi a prendere la terza yamaha "in carriera" (dopo un tt 350 e un'rd in co-proprietà). una settimana dopo ho appuntamento con "peo" e un suo amico. che mi hanno umiliato. ahahahahha m'han fatto nuovo, porca bagascia. m'han fatto sputare sangue. il punto è che mi viene l'ansia quando ci sono gli strapiombi. cazzo ci posso fare se ciò le vertigini? e poi di lì mica riesco a salirci. ciò le ruote cazzo, mica le ali! e poi non ciò benzina. e poi l'ho appena presa e ancora non la conosco bene. e poi mio padre ieri è rimasto chiuso nell'autolavaggio. e poi è che mi è rimasto sullo stomaco l'abbacchio. così io e l'enduro ci guardiamo con circospezione. quando vado in box noto che il wr mi guarda, cercando di capire se ho intenzione di uscire con lei o con la sua cugina grassa e bicilindrica. poi vede che son vestito da asfalto e si tranquillizza. però uno di 'sti giorni ci riprovo. - a.
rino gaetano era veramente un grande... ma credo che nella sua celebre canzone fosse scritto così: kyo al posto di kio. gran bella canzone, comunque. ah ah ah ah ah
non lo so..rino gaetano è pesante..troppi concetti che fanno pensare ecc ecc..la musica deve essere una droga...come una birra..anestetizzarti..resettarti..portarti a livello "ok..sto bene"..e rino gaetano..ti fa star bene quando dice "evviva la vita (fi**)"..non lo conosco ti dirò..ma per quel poco so che tipo di parole, concetti ecc che musica...e poi lo capisci subito dal viso insomma..mi incazzo se lo sento perche ti mette a galle tante cose che sai..ma che comunque..io me ne fotto altamente
sai pippi, secondo me la musica può fare tante cose, anche molto differenti... pensa ai rave party, ad un concerto di un pianista classico, alle prime della scala e a tutto l'universo che ci sta in mezzo. a me ultimamente piace la musica che fa passare testi altrimenti faticosi da digerire, come una birrozza quando ti mangi qualcosa di robusto. o il vino perfetto per un formaggio "scontroso". per esempio caparezza... avrebbe dovuto scriverne di pagine noiose per dire ciò che la musica fa passare un po' alla volta, piacevolmente.
qui ce n'è una bella di crash (commento 23):
RispondiEliminahttp://www.motoblog.it/post/19619/abbigliamento-tecnico-adeguato/1#1360807
ci sono anche ruttolo, cialtrani e tony turpis.
questi tre sono sempre qui con noi, anche se non si vede...
;)
invece qua c'è tanto put, che fa un incontro particolarissimo... a proposito, ciao stefano!
RispondiEliminahttp://www.motoblog.it/post/17325/a-mia-difesa/1#1307045
AHAHAHAHAHAH
RispondiEliminaCiao put
ti sei ricordato di quella storia?!
Per facilitarne la lettura ho fatto un copincolla: niente di autocelebrativo, per carità, ma spero che faccia venire voglia anche agli altri di raccontare qlc storia di moto.
"La predica dei soliti salutisti è davvero insopportabile.
Ricordo la lettera di un ragazzo a superwheeles che frustrato aveva deciso di abbandonare la moto. Gli era successo che su una strada di montagna (precisamente il tratto di tiburtina tra carsoli e tagliacozzo) stava cercando di mettere in pratica quello che aveva imparato ad un corso di guida veloce in pista.
Mentre al top della concentrazione su cbr 600 con tuta guanti stivali ecc. ecc. staccava con un certo stile per impostare una traiettoria perfetta si è visto superare all’esterno da un pazzo con tdm infradito canotta e corriere dello sport nella tasca dei calzoncini. Ero io.
Gli risposi in privato (la lettera era una e-mail)che posseggo una casa su quel tratto di strada e quando vado a comprare il giornale ci vado così, senza abbigliamento tecnico e con un passo che a lui è parso folle ma per me era soltanto un pò allegro."
La casa non la ho più (è rimasta alla mia ex moglie) ma ogni tanto ci torno a fare 2 pieghe.
Conosco quella strada come le mie tasche.
E' uno sballo, potete credermi!
Si, ma il corriere dello sport.....
RispondiElimina... col sole ventiquattr'ore e tutto il resto invariato il tipo col cbr sarebbe finito alla neuro, altro che abbandonare la moto!
RispondiEliminaMi ricorda una uscita di mille mila anni fa, sopra Genova, con un endurista da asfalto: KTM 250 seminuovo (con i tacchetti delle gomme consumati a "visierina"=dalle frenate sull'asfalto), abbigliamento nuovo e grandi impennate su asfalto alla partenza. Il ritorno di un giro "tranquillo", se lo è fatto su asfalto, da solo, in preda ai crampi, mentre noi continuavamo per la nostra strada :-)
RispondiEliminaNon è più uscito con noi....
Faccio una cosa controcorrente qui, và: posto un commento IT (copio dal forum del Dragone).
RispondiEliminaLezione di guida ed uso scorretto della moto e della cartinaInviato: Sab Lug 11, 2009 9:23 pm
Iscritto: Gio Gen 04, 2007 8:33 pm
Messaggi: 1241
Località: CALCINELLI
Stamattina sono andato a Cervia.
Volevo vedere i motardari girare nella pista che sembra la più comoda, da Calcinelli (ci sarebbe anche quella interna al circuito di Misano, ma le date in cui è disponibile sono veramente poche, costa il doppio e i giudizi non sono molto favorevoli).
Mi convinco sempre di più che certi istinti bellicosi, che non se ne vogliono andare a riposo, è meglio sfogarli tra i cordoli che tra i guard rail e i pali della luce.
Parto con calma, alle 10,30 dopo aver schivato la coda per un maxitamponamento vicino Rimini nord arrivo al circuito
http://www.happyvalleykart.com/
e mi metto ad osservare i "colleghi" per vedere come e quanto vanno e soprattuto se c'è qualche regola particolare da applicare alle moto, in modo che, quando finalmente mi deciderò ad andare, non incorra in sgradite sorprese.
Il rombo da elicottero che accompagna le uscite di curva dei più gagliardi scuote l'aria tutto attorno e le viscere di tutti i presenti me compreso, che non vedo l'ora di essere in mezzo a loro.
A quel punto, sono le 11,15 decido di prendere la strada verso casa, però non rifacendo lo scempio di fare l'autostrada come all'andata, per non rischiare di arrivare a pista chiusa. Mi sono portato la cartina per studiare una via alternativa e la apro.
Non ho le idee molto chiare, essendo la parte a confine tra marche e romagna, per me abbastanza sconosciuta.
Decido di arrivare, cercando di evitare la E45, a Mercato Saraceno, poi lì deciderò.
CONTINUA
Dopo essermi perso un paio di volte dentro Cesena, riesco ad uscirne solo prendendo per un breve tratto la E45,sulla quale faccio il pieno ed esco subito, per perdermi altre due volte prima di arrivare a Borello (possibile che le uniche indicazioni che funzionano siano quelle che portano alla superstrada?
RispondiEliminaA proposito, io mi lamentavo dello stato di incuria in cui versano le strade marchigiane, piene di brecciolino, guardate in queste foto come sono quelle romagnole!!
Insomma gira che ti rigira arrivo a Mercato Saraceno, che da quel che ho intravisto, passandogli a fianco sicuramente merita una visita mooolto più approfondita, magari approfittando di qualche festa/sagra/mostra/manifestazione/capriccio.
Da lì mi arrampico verso Perticara, per una strada erta e stretta e dissestata passndo il Passo del Barbotto, con curve da prima ridotta, ma con spettacolari paesaggi ed un grande senso di pace ispirato dalla solitudine pressoché totale e dalla tanta natura rigogliosa. Arrivato lassù preso da qualche abbaglio e convinto di andare verso Pennabilli e san Leo, mi ritrovo dopo una ventina di km di una bellissima strada dal fondo e dalal conformazione perfetti per stondare le gomme, a Sant'Agata Feltria. Ignorando dove si trovasse di preciso, e pieno di fiducia nelle mie capacità di orientarmi col sole e le nuvole proseguo convinto di sbucare in Valmarecchia, in quanto, nel frattempo si era formata in me la convinzione di percorrere Viamaggio e di lì, chissà....
Infatti mi trovo dopo altri bei 20 km circa a Sarsina!! A 10-15 km da Mercato Saraceno, lungo la E45!!
E li che faccio, torno indietro? Giammai, solo i codardi indietreggiano e via, lungo la strada che costeggia la E45 recentemente riasfaltata dopo la riapertura di quel tratto di superstrada curve di vario raggio e tratte più scorrevoli,
percorro Sarsina - San Piero in Bagno - Bagno di Romagna e Verghereto (faccio finta di non vedere il cartello per il passo del carnaio, che tanto godimento mi procuro mesi orsono). La seconda parte del tratto funge attualmente da deviazione per la superstrada interessata da lavori in corso per cui sembra più un tratto di piasta africana con tutto il toulè ondulé, che una moderna strada asfaltata pur se costellata di curve strettissime. Ma io non demordo, stringo i denti che altrimenti battono all'interno del casco ballonzolante (ma la neurologa non mi aveva consigliato riposo????) e tengo il gas (moderatamente) aperto. Dopo Verghereto (canili?), però cedo alle lusinghe della vita borghese e mi immetto in superstrada: Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, San Giustino.... ah già e chissà com'è Bocca Trabaria fatta col CBR, dopo tanti anni??
Dalla settimana scorsa fatta col SXV e in compagnia, mi ricordavo una bella passeggiata di buon passo, con fondo stradale buono, curve belle ed un tratto centrale "in apnea", cioé così fitto di curve senza interruzione da lasciare senza fiato. Ed nel tratto in discesa dopo Lamoli acqua a catinelle. Stavolta non piove, anche se a tratti nubi minacciose (e quando mai nei weekend??), oscurano il cielo. Però la strada ha un sapore diverso: la parte Umbra ha un brutto fondo stradale, pulito ma pieno di rattoppi e tratti ampi e veloci (ma sconnessi), si alternano a curve strette e cieche che spezzano il ritmo. Fino alla casa cantoniera ed ai paletti gialli e neri che segnano il bordo strada quando c'è neve. Da lì, fino alal casa Cantoniera che si trova scendendo dal lato marchigiano c'è del lavoro da fare: frena, piega, accelera, raddrizza, frena, piega ecc.ecc.... l'aria frizzante del passo rende piacevole il "lavoro" ed immagino il sorriso che si sarebbe visto dai miei occhi, se gli avessi guardati negli specchietti. Ma non è il caso di togliere lo sguardo dalla strada. La vegetazione torna a farsi imponente e circondato da prati verdi e alberi rigogliosi passo velocemente Borgo Pace, Mercatello ed arrivo ad Urbania.
RispondiEliminaA quel punto devo controllare se tengono la strada pulita, così ignorando il cartello Fano che mi avrebbe condotto "linearmente" a Fermignano passo le 3-4 rotonde e mi immetto sull' "amica" strada delle Capute. Constatato che tutto è a posto salgo di buon passo, passo il bivio per Pieve di Cagna e, dopo una curva a sinistra che credevo di aver percorso abbastanza velocemente, sento uno strano rumore dietro.
Temendo di aver rotto qualcosa, accenno a girami per controllare e in quel momento un lampo bianco rosso mi sfila accanto e ruggendo guadagnala strada di fronte a me e si allontana velocissimamente.
Ripresomi, dalla sorpresa provo a veder di cosa si trattasse e cerco di avvicinarmi. Aprilia RSV1000R Bianco rossa, tuta Spedy nero rossa e una fluidità e pulizia di guida che era un piacere guardarlo. Con assoluta naturalezza e la consapevolezza di ogni movimento rendeva semplici le curve complicate e naturali i passaggi ostici di quella strada.
Il buon uomo sembra abbia voluto aspettarmi evitando di esagerare, in modo che io potessi cogliere i segreti per evitare guida impiccata e scoordinata che spesso mi contraddistingue. Spediti nei tratti isolati, tranquilli nei paesini e dove c'erano pedoni e ciclisti arriviamo a Urbino e da qui evitando il nuovo tratto di superstrada, a Fermignano. Subito dopo Urbino devo girare il rubinetto della benzina in posizione di riserva e basta quello per perderlo, a mio avviso, definitivamente. Poco dopo invece lo ritrovo, subito prima di Fermignano, accodato al traffico abbastanza sostenuto, passiamo il paese e qualche km dopo, lui svolta a destra in una stradina minuta. Lo saluto con un gesto della mano che vuol dire:"grazie della compagnia e della scuola".
Indeciso tra il piacere di quella scoperta e la delusione per aver scoperto un sacco di difetti, stanco ed affamato.
Non ho nemmeno voglia di fermarmi a Fossombrone a fare benzina contando che arriverò a casa "per un pelo".
Così è e alle 15.30 e dopo 356 km, finalmente posso pranzare!
ma come posso leggere tutto, lavorando?
RispondiEliminasigh.
dopo Mercato Saraceno, a Sarsina, io mangia divinamente all'Antica Osteria.
erano bei tempi...
MW
RispondiEliminabrividi, mw, brividi!
Vado ogni anno a misano per la sbk ed ogni anno facendo una strada diversa (una volta c'è scappato un fuoristrada di 60 km con uscita a gualdo tadino) e molti dei posti citati sono stati obliterati dalle mie supercorsa e il mio occhio ne ricorda (quantomeno) il cartello!
Devo dire, ad onor del vero, togliendo un pò di romanticismo all'incanto di queste strade, che il mio socio ci ha lasciato 2 volte la patente (a lui piace stare davanti e il telelaser non perdona)!
Lalolli
RispondiEliminail lavoro nobilita l'uovo e la calma è la virtù dei morti.
Leggi quando sarai serena e finalmente in pace con te stessa...
NAOMRENGHIEKIOOOOOOOOO...
prendo spunto dal post multiplo di mw e vi racconto di come io e l'enduro abbiamo iniziato ad annusarci da lontano.
RispondiEliminaquando ho deciso di (ri)provarci ho deciso che mi sarei risparmiato la trafila della crescita progressiva con le cilindrate. del resto l'avevo già fatta per quelle che ritenevo "moto vere".
avevo un mille arancione senza carene, col manubrio dritto e 127 cavalli. l'idea del 125 da enduro mi faceva ridere.
prendo un seiemmezzo e vaffanculo.
lo trovo a cremona, un klx 650 r di cui sarei stato il settimo proprietario. vuole poco, vado a prenderlo.
ecco: intanto manco riuscivo ad accenderlo, forse per via della mia struttura ossea da tacchino.
passano i mesi, imparo ad accenderlo, lo rimetto più o meno in sesto, e cerco un compagno di merende. belin, avevo ancora la roba da cross che avevo comprato scontata quando c'era stata l'alluvione a genova, quella del '92.
trovato pure il socio, si esce.
porca bagascia a me e a quando ho snobbato il 125: un culo indegno, la moto più ingrata su cui abbia mai posato le chiappe.
il mio compagno di merende va sempre più spesso. "ti piace vincere facile" gira con un CR250 che tutto intero pesa come il pignone di quell'elefante verde che mi son portato in box.
lui va sempre più spesso, dicevo, io sempre meno.
l'enduro qui è a metà strada fra il trial e il free climbing. il klx 650, semplicemente, non ce la fa. o meglio: il dubbio è che lei ce la farebbe pure, io no.
le uscite totali non superano le sei/sette, non sboccia l'amore, anzi, l'ammore con due emme...penso che con un 250 4 tempi (entusiasmante come una peg perego depotenziata) darei del filo da torcere a knight.
scatto qualche foto al kawa e metto gli annunci. viene da como un ragazzo di messina che vive a milano ma che ha la residenza in sardegna. e gli vendo (a 500 euro in più di quanto l'avevo pagata io) la mia motorona verde, comprata a cremona.
intanto cerco un duemmezzo 4 tempi: l'arma assoluta.
tempo 10 giorni son partito alla volta di piacenza, per andarmi a prendere la terza yamaha "in carriera" (dopo un tt 350 e un'rd in co-proprietà).
una settimana dopo ho appuntamento con "peo" e un suo amico.
che mi hanno umiliato. ahahahahha m'han fatto nuovo, porca bagascia.
m'han fatto sputare sangue.
il punto è che mi viene l'ansia quando ci sono gli strapiombi. cazzo ci posso fare se ciò le vertigini? e poi di lì mica riesco a salirci. ciò le ruote cazzo, mica le ali!
e poi non ciò benzina.
e poi l'ho appena presa e ancora non la conosco bene.
e poi mio padre ieri è rimasto chiuso nell'autolavaggio.
e poi è che mi è rimasto sullo stomaco l'abbacchio.
così io e l'enduro ci guardiamo con circospezione.
quando vado in box noto che il wr mi guarda, cercando di capire se ho intenzione di uscire con lei o con la sua cugina grassa e bicilindrica.
poi vede che son vestito da asfalto e si tranquillizza.
però uno di 'sti giorni ci riprovo.
-
a.
Ciao motozuppa
RispondiEliminalasciala perdere l'enduro, meglio le supermotard: sei figo, alla moda, e quando vai male in fuoristrada dai la colpa alle slick!!!
Esatto, come faccio io!
RispondiEliminaPerò guardate se sembra che ci dò il gas con la Beta 525 in firma, invece è la terra che scivola sotto la moto ;-)
http://www.motoclubdragone.it/forum/viewtopic.php?f=4&t=1384
NAM-YOHO-RENGE-KIO
RispondiEliminarino gaetano era veramente un grande... ma credo che nella sua celebre canzone fosse scritto così:
RispondiEliminakyo al posto di kio.
gran bella canzone, comunque.
ah ah ah ah ah
kyo o kio?ma credo..fosse..ci vuol precisione cazzo
RispondiEliminapippi
RispondiEliminatu c'hai ragione, ma c'è anche chi dice che il titolo esatto sia:
NUN-TE-REGGAE-PIU'.
sono confuso...tu no?
non lo so..rino gaetano è pesante..troppi concetti che fanno pensare ecc ecc..la musica deve essere una droga...come una birra..anestetizzarti..resettarti..portarti a livello "ok..sto bene"..e rino gaetano..ti fa star bene quando dice "evviva la vita (fi**)"..non lo conosco ti dirò..ma per quel poco so che tipo di parole, concetti ecc che musica...e poi lo capisci subito dal viso insomma..mi incazzo se lo sento perche ti mette a galle tante cose che sai..ma che comunque..io me ne fotto altamente
RispondiEliminasai pippi, secondo me la musica può fare tante cose, anche molto differenti... pensa ai rave party, ad un concerto di un pianista classico, alle prime della scala e a tutto l'universo che ci sta in mezzo.
RispondiEliminaa me ultimamente piace la musica che fa passare testi altrimenti faticosi da digerire, come una birrozza quando ti mangi qualcosa di robusto. o il vino perfetto per un formaggio "scontroso".
per esempio caparezza... avrebbe dovuto scriverne di pagine noiose per dire ciò che la musica fa passare un po' alla volta, piacevolmente.
grande caparezza. lo adoro.
RispondiEliminanoah si è fatto passare le balbuzie cantandolo.
sa kilometri di testi a memoria, da non credere...